Con le recenti turbolenze nel campo della politica monetaria, con un’azione maggiormente restrittiva dei tassi, anche i conti correnti subiranno un forte cambiamento. Secondo IlSole24Ore le più grandi e famose banche presenti sul territorio italiano hanno deciso di cambiare radicalmente le clausole contrattuali per i contratti esistenti e per quelli futuri. Il confronto dei cambiamenti dei diversi istituti di credito ha fatto si che si evidenziassero alcuni elementi in comune: quello che ha avuto il maggiore riscontro sono i costi da applicarsi sui conti correnti.
Cosa Succederà Ai Conti Correnti Nei Prossimi Mesi
Per il contenimento dell’inflazione, la Banca Centrale Europea (BCE) ha innalzato i tassi d’interesse, portando così al ribasso i prezzi dei conti correnti. Purtroppo non in tutte le realtà bancarie è avvenuta questa riduzione, anzi in alcuni istituti di credito i costi sono leggermente aumentati. Per chiunque stesse decidendo di aprire un conto presso una banca, questo potrebbe essere un buon momento per valutare questa possibilità. Tra le banche che hanno ridotto i costi si menziona Banca Sella che ha eliminato le commissioni di giacenza media dei conti correnti aziendali, così come BNL. Purtroppo causa inflazione i costi dei conti per le persone sono aumentati e questa riduzione non si è avuta.
Banco Desio ha ridotto la commissione riconosciuta sui conti correnti per la liquidità in eccesso. D’altra parte alcuni costi di gestione sono aumentati a causa dell’aumento dell’inflazione. Banco BPM sta anch’essa adottando un approccio diverso sui conti, sia delle imprese che delle persone fisiche, riducendo i costi legati alle giacenze medie e annullando le variazioni sui tassi negativi del 2022. Da maggio 2023 Bper ridurrà i costi per ogni cliente della banca, colpita anch’essa dagli effetti devastanti dell’inflazione sui costi dei conti correnti e delle carte di credito. Credit Agricole si sta accodando alle riduzioni degli altri istituti bancari, dopo un incremento dei suoi costi di tenuta di un conto per via dell’inflazione, decidendo di abbassare determinate tipologie di costi applicabili sui conti di imprese e persone fisiche.
Da giugno 2023 Fineco e Intesa Sanpaolo hanno preso la decisione di ridurre drasticamente i costi mensili sui loro conti correnti. Poste Italiane ha eliminato la commissione di due euro sul canone, aggiunti solamente nella scorsa estate e Unicredit ha deciso di porre rimedio ai tassi negativi aumentati pericolosamente nel 2021. Non manca il monito della Banca D’Italia, in cui consiglia a tutti gli istituti di credito operanti sul territorio italiano di non aumentare i costi dei conti e modificare unilateralmente i contratti, così da sostenere investitori e risparmiatori italiani e mantenere la fiducia con difficoltà costruita, tra persone e sistema bancario.