In questo approfondiremo parliamo di un indice che rappresenta l’intera economia mondiale. Se un investitore vuole accumulare i propri risparmi ed investirli nel lungo periodo ha una sola possibilità: MSCI World Index.
L’indice MSCI World Index è composto dalle aziende più capitalizzate di 23 mercati sviluppati, che elenchiamo nella seguente tabella.
Con un totale di 1643 aziende, l’indice copre circa l’85% della capitalizzazione di ogni nazione.
Perché questo indice rappresenta l’unica vera possibilità d’investimento nel lungo periodo? La composizione dell’indice varia in base alla capitalizzazione di ciascun mercato sviluppato. Questo significa che se la capitalizzazione di un determinato mercato perde parte del proprio valore, ovvero decresce o cresce meno degli altri, la sua percentuale all’interno dell’indice viene ridotta. Per esempio l’Italia circa 10 anni fa copriva circa l’1,5% della capitalizzazione globale, oggi circa lo 0,6%. Gli USA guidano da sempre l’indice. Di seguito una torta che rappresenta la suddivisione ad oggi.
Questo grafico dimostra con i dati quanto la nostra economia sia inferiore rispetto a quelle di altri paesi, oltre il fatto che l’economia mondiale è guidata da più della metà della capitalizzazione dagli Stati Uniti d’America. Circa 2 anni fa gli USA coprivano circa il 53%. In poco tempo sono passati dal 53% al 63% circa. Questo dimostra che le variazioni possono essere anche repentine.
La diversificazione non si basa solo sulle nazioni ma anche sui singoli settori merceologici, come dimostra il grafico seguente.
Il settore predominante comunque non supera il 20%, questo significa che l’indice è ben diversificato. Attualmente il settore principale è l’IT. Anche se nei prossimi mesi questa torta potrebbe cambiare a favore dell’Health Care, considerando gli ultimi avvenimenti legati al coronavirus.
Per rendere più chiara l’idea sulla diversificazione e sulla forza degli USA è sufficiente elencare le 10 aziende più capitalizzate delle 1643 presenti nell’indice.
Prima di tutto notiamo che sono quasi tutte americane, tranne la svizzera Nestle. Inoltre notiamo come la diversificazione fa da padrona, dato che sono presenti azioni del settore tecnologico, delle comunicazioni, dei beni di consumo e finanziarie.
Ma questo indice è sempre positivo? Assolutamente no, come tutti i mercati finanziari, però una cosa è certa. Dopo uno scivolone si riprende sempre, perché grazie alla ricostruzione del portafoglio considerando soltanto le aziende in crescita, nel lungo periodo è sempre positivo, nonostante le varie crisi che ci sono state e che sempre ci saranno, compresa quella attuale.
Nel grafico attuale vediamo la performance dal 1970 ad oggi, marzo 2020, compresi gli attuali ribassi dovuti al Coronavirus.
Per concludere. Come si può investire su questo indice? Le due possibilità sono rappresentate da ETF e Fondi Comuni d’investimento.