In questo articolo offriamo un’analisi di quanto accaduto nel mercato azionario durante la settimana scorsa, quella dal 1° al 5 giugno 2020. Una settimana che è trascorsa sulla falsariga della precedente, dunque segnando un aumento dei principali indici, in una prospettiva di ripresa più che fisiologica dopo la fine generalizzata dei lockdown.
Nello specifico analizzeremo le prestazioni degli indici globali, degli indici di borsa e di alcuni settori, facendo ampi riferimenti ai dati della settimana precedente, di inizio anno e dell’anno scorso.
Una panoramica generale
Come già anticipato, il quadro consegna nuovamente una situazione di miglioramento. Nel loro complesso, i mercati stanno riprendendosi dopo i crolli devastanti dei mesi scorsi, quando la pandemia aveva gettato nel caos gli investitori (così come i governi, le istituzioni e il tessuto sociale). Adesso i dati del contagio, almeno in Occidente e nell’Asia, stanno migliorando.
In ogni caso, un po’ ovunque, anche laddove il principio di prudenza non lo permetterebbe, i lockdown sono stati allentati o smantellati del tutto. L’economia è ripartita, e ciò si evince dalle performance dell’azionario.
Lo si evince soprattutto dagli MSCI, che come al solito offrono una panoramica generale, spesso differenziate per aree geografiche. Sicché l’MSCI World totalizza un buon +5,3% rispetto alla settimana precedente, rimanendo indietro solo di un recuperabile 2,9% rispetto all’inizio dell’anno. Positivo invece il differenziale rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, rispetto al quale segna il +10,1%.
Discorso simile per l’MSCI Europe, che migliora molto rispetto alla settimana precedente (+7,1%) ma ha ancora molto da recuperare rispetto all’inizio dell’anno (-8,0%). Non c’è niente di cui stupirsi: in Europa la pandemia ha esercitato un impatto drammatico, come drammatiche sono state le misure di contenimento imposte dai governi. Rispetto a un anno fa, però, l’MSCI Europa fa comunque un buon +1,5%.
Performance ancora migliori per l’MSCI China, che fa il +6,2% rispetto alla settimana prima, il +0,9% rispetto all’inizio del 2020 e addirittura il +18,9% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Fa bene persino l’MSCI Brazil, che sembra non scontare l’aumento dei contagi (d’altronde non c’è e non c’è mai stato alcun lockdown). L’indice carioca mette a segno il +7,8%, il -17,1% e il -0,2% rispettivamente sulla settimana scorsa, sull’inizio dell’anno e sullo stesso periodo dell’anno scorso.
Le prestazioni degli indici
Per quanto riguarda gli indici, sugli scudi si pongono proprio quelli europei, che hanno prodotto tutti le performance simili. Sempre rispettivamente sulla settimana scorsa, sull’inizio del 2019 e sullo stesso periodo del 2020 l’Ibex fa il +11,0%, il -16,7% e il -10,9%. Il FTSE invece ha prodotto un +10,9%, un -13,0% e il +2,7%. Numeri molto simili per il DAX e i CAC40.
A fare peggio, e probabilmente non è un caso visto la situazione caotica che gli Stati Uniti stanno attraversando (dal punto di vista socio-politico soprattutto) è lo S&P 500. Rispetto alla settimana precedente fa “solo” il +5,0%. Ha comunque recuperato bene rispetto alla settimana scorsa (-0,3%) e soprattutto rispetto a un anno fa (+15,3%).
Le prestazioni dei settori
Le sorprese sono poche anche se guardiamo alle performance dei settori. A prima ondata quasi esaurita nella maggior parte dei paesi occidentali, il settore sanità ristagna, con un timidissimo +0,1% sulla settimana precedente. Consistente però l’aumento rispetto all’inizio dell’anno, con il +3,9% e soprattutto rispetto all’anno scorso, con il +21,1%.
A fare meglio di tutti, però, è di nuovo la finanza, che totalizza il +11,2% rispetto alla settimana precedente, ma rimane al -15,4% rispetto all’inizio dell’anno e al -6,2% rispetto a un anno fa.
Buone performance per l’industria, che sta cercando di tornare a regime, e per i materiali di base. Va meno bene ai settori tecnologia e telecomunicazioni, che comunque hanno accumulato grandi aumenti rispetto all’inizio dell’anno e allo stesso periodo del 2019.