Non è facile trovare un buon conto corrente, sia in senso assoluto che soggettivo, dunque relativamente alle proprie esigenze. Tale difficoltà dipendono sia da un’offerta ipertrofica, davvero ampia, sia da alcuni pregiudizi e cattive pratiche che contraddistinguono gli utenti.
In questo articolo offriamo qualche informazione utile a chi è in cerca di un buon conto corrente, conferendo il giusto spazio a un elemento spesso trascurato: la qualità della banca.
La differenza tra un buon conto corrente è un cattivo conto corrente
Innanzitutto, è bene inquadrare la questione e distinguere tra un buon conto corrente e un cattivo conto corrente. Anche perché le caratteristiche possono variare, e molto, tra un prodotto e l’altro.
Un buon conto corrente, rispetto a uno cattivo, offre esattamente le funzioni di cui ha bisogno il suo titolare. E’ un passaggio controintuitivo perché contempla una certa soggettività, ma è ovvio: ciò che risulta efficace per una persona potrebbe risultare diversamente per un’altra.
In secondo luogo, un buon conto corrente è sempre trasparente, non presenta costi occulti. Un’eventualità purtroppo molto frequente, e di cui si prende coscienza quando ormai è troppo tardi, quando gli addebiti sono stati eseguiti.
Infine, un buon conto corrente costa sempre poco, o almeno presenta dei costi equilibrati e proporzionali ai servizi.
Perché la banca conta
E arriviamo alla prima grande verità sul conto corrente. In realtà, a incidere è il grado di qualità della banca, la sua capacità di rispondere con trasparenza ed efficacia alle esigenze del cliente. E sì, anche quando si limita ad attivare un conto corrente. I motivi sono essenzialmente due.
Il conto corrente non è una commodity. Molti, riflettendo sul fatto che un conto corrente, dopotutto, offre servizi basilari, credono che sia una commodity. In buona sostanza, ritengono che un prodotto valga l’altro, dunque non sprecano tempo e fatica a sceglierlo. In realtà, esistono conti correnti e conti correnti, i quali si differenziano l’un l’altro per i costi, le funzioni e i servizi di assistenza ad esso collegati.
Le banche hanno sufficiente margine di azione. Questo motivo è legato a stretto giro con quello precedente. Anzi, ne è proprio la causa. La verità è che le banche, pur nel rispetto delle direttive, godono di un ampio margine di azione, possono fare leva su molti elementi e possono modificare l’offerta con un certo grado di libertà. Questo crea differenze tra un prodotto e l’altro, e la necessità di prendersi del tempo per valutare.
Come scegliere una buona banca
Fin qui, tutto chiaro benché niente affatto scontato. I conti correnti sono diversi, si distinguono per prezzi, trasparenza, funzioni, servizi etc. Inoltre, la qualità di un conto corrente è suscettibile delle scelte poste in essere dalla banca, che gode appunto di una certa libertà, e delle sue capacità, dell’approccio alla gestione del cliente.
In virtù di tutto ciò, sorge una domanda: come fare a individuare una banca che sia capace di offrire un conto corrente con questi criteri (o anche solo intenzionato a farlo)?
Di norma, sarebbe necessario studiare le banche una ad una, intrattenere un rapporto come minimo consulenziale con i suoi addetti, per scoprire eventuali difetti o, perché no, pregi e note di merito.
Ma c’è un’alternativa molto più comoda e rapida. Un’alternativa che procede ovviamente da una presa di consapevolezza, ma che lascia il campo a chi ha le competenze necessario: il consulente esterno.
Non un consulente della banca, che potrebbe fare la parte dell’oste che parla della bontà del suo ino, bensì un esperto che in maniera disinteressata mette le competenze a disposizione del singolo, sfruttando le conoscenze che ha maturato circa questa o quella banca. Dunque, prendete in considerazione non solo l’idea di trascorrere del tempo a individuare il conto corrente, e quindi la banca più adatti. Prendete in considerazione anche l’idea di affidarvi a un consulente esterno