Quale conto corrente per una partita IVA? Se lo chiedono i tanti liberi professionisti. E’ una domanda che nasconde molte insidie: infatti la normativa è più complessa di quanto possa sembrare, soprattutto in riferimento agli obblighi. La complessità dell’impianto normativo tra l’altro entra spesso in contraddizione con le esigenze delle partite IVA.
In questo articolo offriremo una panoramica dell’argomento, specificando quali siano le esigenze di una partita IVA e come queste possono entrare in contraddizione o, di contro, essere soddisfatte dall’attuale offerta di conti correnti.
Le esigenze di una Partita IVA
Chi lavora con partita IVA, a prescindere che sia un semplice libero professionista o responsabile di una ditta individuale, manifesta specifiche esigenze per quanto concerne la gestione del denaro. Cio è vero sia se si considera la questione da un punto di vista prettamente operativo, sia che la si consideri sotto il profilo fiscale.
La prima esigenza, per molte partite Iva (per evitare grane che nella migliore delle ipotesi ruberebbero tempo al lavoro), è semplicemente mettersi in regola con il fisco e le normative. Come vedremo in un prossimo paragrafo, in alcuni casi sussiste l’obbligo di aprire una partita IVA dedicata all’attività professionale, mentre in alcuni casi il lavoratore ne è esente.
L’altra esigenza, altrettanto pressante, è-molto banalmente-pagare il meno possibile. Un’esigenza giustificata dalla presenza di canoni anche abbastanza elevati, che a lungo andare possono pesare dal punto di vista economico.
Infine va segnalata l’esigenza di “fare in fretta”, ovvero eseguire nel più breve tempo possibile tutte quelle attività burocratiche legate alla gestione del denaro, sia in entrata sia in uscita, che in linea teorica occupano molto tempo a discapito dell’attività lavorativa vera e propria.
Conto corrente per Partita IVA, quando è necessario
Partiamo da un presupposto: possedere un conto corrente dedicato alla propria attività è sempre consigliato. Lo è per questioni di mera contabilità, in quanto consente di creare una divisione netta tra attività lavorativa e vita quotidiana. Solo con un conto corrente dedicato è possibile valutare in breve tempo il rapporto tra entrate e uscite, azione fondamentale per una corretta gestione del denaro.
Tuttavia, possedere un conto corrente dedicato è consigliato anche a fini fiscali: è più facile dimostrare le uscite e giustificare le entrate, magari a seguito di un accertamento, se il conto corrente utilizzato per l’attività è diverso dal conto corrente utilizzato nella vita di tutti i giorni
In alcuni casi, possedere un conto corrente dedicato è un obbligo di legge anche se alla partita IVA non corrisponde una società strutturata. In linea di massima, ma la normativa è più complessa di quello che sembra, è obbligato ad aprire un conto corrente a parte chi non può aderire al regime forfettario, a prescindere dalla forma societaria o dalla qualifica di libero professionista.
Come scegliere il conto corrente per Partita IVA
Detto ciò, quali caratteristiche dovrebbe possedere un buon conto corrente per partita IVA per definirsi tale? Partiamo col dire che un conto business non è necessariamente migliore di un conto personale (Infatti è possibile aprire questo genere di conti anche per esigenze professionali). A fare da discriminante sono le caratteristiche del conto, a prescindere dalla sua tipologia.
Premesso che l’offerta è davvero abbondante, sia per ciò che concerne i conti business sia per quanto riguarda i conti personali, possiamo individuare tre caratteristiche che non dovrebbero mai mancare in un conto corrente per partita IVA.
Canone basso. Un professionista o una ditta individuale è chiamato di per sé a sostenere spese anche rilevanti, riguardanti sia la fiscalità sia la semplice burocrazia, senza dimenticare le spese per il mantenimento dell’attività o lo svolgimento della fase operativa. Dunque è bene che il canone non rappresenti una spesa eccessiva, che non pesi più di tanto sul bilancio.
Un buon internet banking. Questo è un aspetto fondamentale ma che spesso viene preso scarsamente in considerazione. Se è vero che il professionista o una ditta individuale necessità di svolgere tutte le incombenze burocratiche nel più breve tempo possibile, allora l’internet banking assume una importanza considerevole. Solo con un buon Internet Banking il professionista è in grado di risparmiare tempo, tanto nell’esecuzione di bonifici per l’acquisto di strumentazioni, quanto per semplici attività quali la visualizzazione dell’estratto conto.
Servizi aggiuntivi.Infine, una caratteristica fondamentale e la presenza di servizi aggiuntivi, dedicati esclusivamente ai professionisti. Gli esempi sono numerosi, come software in browser o funzionalità riservate per la compilazione delle fatture proforma. Anche in questo caso lo scopo è facilitare la gestione in primis del denaro e in secundis della burocrazia, a tutto vantaggio del professionista che vuole ottimizzare il suo tempo.