I 3 Principali Vantaggi della Diversificazione

Investimenti

La diversificazione è una strategia che consente di trarre il meglio dai propri investimenti. Anzi, è un elemento imprescindibile. I suoi vantaggi sono numerosi, alcuni dei quali non immediatamente intuitivi, almeno all’occhio meno esperto.

Ne parliamo in questo articolo, offrendo una definizione esaustiva di diversificazione, descrivendone le dinamiche e, soprattutto, i vantaggi.

Cosa si intende per diversificazione

La diversificazione è una strategia di investimento che consiste nell’immissione, all’interno del proprio portafoglio titoli, di attività molto variegate, non necessariamente correlate tra di loro.

Lo scopo della diversificazione è duplice. In primis, ridurre il rischio ai minimi termini, o almeno quanto più possibile alla luce delle contingenze del mercato. In secondo luogo, ottimizzare i rendimenti. 

A un livello elementare, quasi minimale potremmo affermare, la diversificazione impedisce che l’intero portafoglio venga compromesso a causa di un singolo investimenti sbagliato.

Se infatti le attività finanziaria sono molteplici, allora la perdita scaturita da un’attività finanziaria è compensata dalle performance delle altre attività. Tale compensazione non deve essere necessariamente perfetta, non deve per forza determinare un saldo zero. E’ sufficiente, affinché la strategia di diversificazione possa essere considerata efficace, che il proprio capitale non ne risulti compromesso. 

Esistono due tipologie di diversificazione, o per meglio dire due criteri. Ovviamente, essi non si escludono a vicenda. Anzi, è bene utilizzarli in contemporanea.

Il primo criterio riguarda la natura degli investimenti. Immettere nel proprio portafoglio titoli di diversa tipologia è di per sé una diversificazione. Per esempio, la presenza di titoli a lunga scadenza, come i BTP decennali, come titoli dal respiro eventualmente più stretto, come i fondi azionari. Per l’appunto, la discriminante è spesso l’orizzonte temporale, che poi si correla con il rischio (in genere, investimenti a lungo termine sono più sicuri). 

Il secondo criterio coinvolge invece le dinamiche all’interno di uno specifico mercato. Per esempio, è diversificazione anche l’immissione nel portafoglio di strumenti della stessa natura, come i titoli azionari. Questa, però, deve essere accompagnata da una selezione che spazi tra segmento e segmento, magari frutto di un ragionamento sulla volatilità. Una diversificazione di questo tipo potrebbe vedere la detenzione di azioni delle case farmaceutiche e la detenzione di azioni bancarie.

Perché diversificare

I motivi per diversificare, e quindi i relativi vantaggi, sono numerosi. In parte, ne abbiamo fatto cenno nei paragrafi precedenti. E’ bene comunque fare una panoramica più esaustiva sui vantaggi. Di seguito, i tre principali.

Fa sì che un singolo investimento fallito non impatti eccessivamente. E’ ovvio, se si investe tutto (o quasi) su un solo titolo, vi è il concreto rischio di perdere tutto e in una sola volta. “Puntare su un solo cavallo” è un gesto controproducente, ma molti inesperti tendono a commetterlo con una certa frequenza. Di solito, si investe buona parte del capitale su quello che sembra l’asset del momento.

Riduce il rischio. Questo vantaggio è un’estensione del precedente. Molto banalmente, in presenza di una buona diversificazione, sono basse le probabilità che un singolo evento nefasto possa impattare più di tanto sui propri investimento.

Aumenta le probabilità di ricevere un rendimento costante, per quanto ridotto. In genere, ciò accade quando alla semplice diversificazione si associa un ragionamento sulle correlazioni. Modulandole in modo intelligente, è possibile rimanere sempre sopra la linea di galleggiamento.

Un consiglio utile

Il tema è più complesso di quanto si possa immaginare. In genere, chi detiene del capitale ma, allo stesso tempo, non gode di un buon background tecnico, tende comunque a fare da sé. Ebbene, è un comportamento rischioso, visti fattori in gioco. Diversificare male non porta a nessun risultato, anzi potrebbe cagionare danni superiori alla totale assenza di diversificazione.

Per questo motivo, è bene fare riferimento a un esperto, a un consulente che sappia intercettare le esigenze dell’aspirante investitore e tradurle in una strategia di diversificazione potenzialmente proficua.

L’investimento in solitaria, sia chiaro, può essere un bene, ma solo se si è in possesso di specifiche competenze e di conoscenze avanzate. 

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