Di tanto in tanto, ritorna di moda un concetto non esattamente veritiero, comunque potenzialmente pericoloso: il trading facile, il trading come attività semplice, come modalità di guadagno rapida e indolore, alla portata di tutti.
Il perché di questa moda è intuitivo, ma vale la pena parlarne. Soprattutto, è necessario spiegare perché è pericolosa e fornire qualche consiglio per resistere alle sue lusinghe, alla tentazione di farvi affidamento.
Un errore di prospettiva
In giro per internet, specie se il proprio algoritmo decide che il trading è per voi un argomento di interesse, ci si imbatte in contenuti pubblicitari di broker e realtà che offrono servizi legati all’investimento speculativo. Alcuni di questi contenuti presentano il trading come un’attività alla portata di tutti, che può essere intrapresa dall’oggi al domani.
Basta informarsi un po’, passare un paio d’ore su un qualche corso di trading, magari utilizzare un qualsiasi software di trading automatico e il gioco è fatto: ecco che anche per le persone comuni si aprono possibilità di guadagno ingenti, ecco che si aprono le porte per cambiare finalmente vita.
A prescindere da quanto questo messaggio sia vero o parzialmente vero, siamo di fronte a un errore di prospettiva. Questi contenuti, legittimi o meno che siano, hanno uno scopo: vendere. Dunque, vanno presi in ogni caso con le pinze, vanno verificati prima ancora di dare loro una possibilità.
E’ necessario, in parole povere, resistere alle lusinghe del trading facile. E proprio perché di lusinghe si tratta, contenuti pensati con un secondo fine. Il quale, è bene ripeterlo, è almeno in astratto e in via potenziale legittimo, ma non per forza coincidente con i vostri interessi.
Il trading è un’attività alla portata di tutti?
Vale comunque la pena indagare sulla veridicità dei contenuti, dunque rispondere alla domanda: a prescindere dalle finalità di chi promuove questi messaggi, essi hanno un fondo di verità? Il trading è veramente alla portata di tutti?
La risposta è sì… E no. Dipende ovviamente dall’approccio del singolo. Certamente, non è un’attività facile. Non lo è da un punto di vista oggettivo, non lo è dal punto di vista di chi parte da zero.
Il trading può potenzialmente portare al successo e alla ricchezza. Appunto, potenzialmente. In mezzo, tra le buoni intenzioni e il raggiungimento degli obiettivi, c’è molta strada da percorrere.
Il giusto approccio al trading
Dunque, è meglio gettare la spugna? Rispondere affermativamente a questa domanda sarebbe comunque una semplificazione. Non vi è alcun motivo per rifiutare una opportunità, se si è realmente motivati a sfruttarla. Certo, è necessario adottare il giusto approccio. Esso si compone principalmente di due accorgimenti.
Il primo consiste nel riconoscere il grado di complessità del trading. Può anche essere, in potenza, alla portata di tutti, ma non è affatto facile. Anzi, impone di frequentare un mondo competitivo, ricco di sorprese – non sempre positive – spesso imprevedibile, nel quale il rischio è pane quotidiano e vi è sempre il pericolo di perdere il capitale. Solo in questo modo è profondere il necessario impegno a trasformare un’attività complessa e rischiosa in una opportunità per realizzarsi, economicamente e non solo.
Il secondo accorgimento consiste nel prestare molta attenzione al tema della formazione. Prima di fare trading è necessario imparare a fare trading. Questo significa intraprendere un percorso che a seconda del proprio bagaglio di partenza può essere più o meno lungo, ma è sempre “tosto”. E’ un percorso che prevede molta teoria ma anche molta pratica, da realizzare attraverso gli strumenti che, fortunatamente, vengono messi a disposizione degli intermediari (vedi demo).
Se il vostro scopo è guadagnare con il trading, tuttavia, non trascurate una ipotesi alternativa: operare sì, ma con un aiuto esterno. Questo può essere incarnato da un consulente, da un trader che possa o assistervi o – perché no – fare trading al posto vostro. Può essere incarnato anche da un sistema di trading automatico collaudato, a cui delegare parte dell’operatività. Va detto, comunque, che anche tali sistemi richiedono un periodo di formazione. In parole povere, occorre imparare a usarli.