Come investire nei mercati asiatici oggi? E’ la classica domanda da un milione di dollari, ma anche una delle tante domande che, in una prospettiva di investimento prudente, non possono trovare delle risposte univoche. Possiamo però elencare una serie di elementi che dovrebbero essere presi in considerazione in questo preciso momento storico.
Perché guardare ai mercati asiatici
Prima di descrivere gli elementi di interesse per chi vuole investire nei mercati asiatici oggi è bene fare una precisazione: i mercati asiatici sono degni di essere presi in considerazione. Si tratta di una precisazione doverosa, dal momento che molti piccoli investitori, specie quando puntano a un’azione in totale autonomia, tendono a frequentare solo i mercati che avvertono più autorevoli, come quello europeo e americano.
Si tratta di un errore di prospettiva. Si dovrebbe andare alla ricerca delle opportunità, tralasciando elementi che poco hanno a che vedere con l’attività di investimenti.
Dunque, il consiglio è di non trascurare i mercati asiatici, di non considerarli come mercati di serie B. Questo non è un invito a investire in ogni caso negli asset provenienti dall’Asia, è semplicemente un invito a prenderli in considerazione, a non costruire delle priorità preconcette.
I 4 elementi da valutare per investire nei mercati asiatici oggi
Eccoci all’argomento di questo articolo. Quali sono gli elementi, le dinamiche e gli eventi da prendere in considerazione per investire nei mercati asiatici oggi? Ovviamente non pretendiamo di esaurire il tema in questo spazio, ma solo di offrire qualche utile coordinata, da approfondire poi in un’altra sede.
La fine prematura degli stimoli fiscali e monetaria della Cina
Questo è di dominio comune: la Cina si è tirata fuori dall’empasse sanitaria molto prima rispetto agli altri paesi, prima di chiunque altro. Ciò, in un certo senso, le ha permesso di tirare un sospiro di sollievo dal punto di vista economica. E’ da un anno abbondante che il colosso asiatico non deve affrontare crisi economica radicale e indotte, come sta accadendo nel resto del mondo.
Questo potrebbe portare a una fine anticipata (rispetto agli altri paesi) degli stimoli fiscali e monetari. A sua volta, ciò si tramuterebbe in un freno per l’economia cinese, che si avvierebbe sui binari della crescita stabile, ma priva degli slanci di qualche tempo fa. Ciò, ovviamente, rappresentano una questione sul tavolo degli investitori interessati ai mercati asiatici, vista l’importanza che ricopre la Cina.
La situazione pandemica
Spostando l’attenzione agli altri paesi asiatici, è bene presentare un problema che intreccia la questione sanitaria a quella economica. Un po’ dappertutto le speranze di ripresa sono influenzate dalle prospettive di uscita dalla crisi sanitaria.
Tuttavia, in alcuni paesi asiatici questo legame pone in essere considerazioni più preoccupanti, o perlomeno più ambigue. Il tema riguarda anche e soprattutto l’approvvigionamento vaccinale, che da quelle parti sta incontrando maggiori difficoltà che in Europa e in America.
In buona sostanza, la ripresa di molti paesi asiatici potrebbe ritardare o rivelarsi più debole. Pensiamo solo all’India, attraversata da un’ondata di contagi drammatica e con un tasso di vaccinazioni ancora molto basso. Le prospettiva rimangono comunque incerte. D’altronde, l’anno si era aperto piuttosto bene per l’India, che sembrava suggerire una crescita economica rapida e costante.
L’economia americana
Cosa c’entra l’economia americana con i mercati asiatici? In realtà, molto. Infatti, in molti contesti gli asset americani sono correlati con gli asset asiatici in modo inverso. Dunque, a una ripresa dell’economia americana e a una crescita dei suoi asset, potrebbero corrispondere delle difficoltà per gli asset asiatici. La questione è oggi ancora più complessa per due motivi.
In primis, l’economia americana, anche grazie a una vaccinazione molto efficiente, rivela migliori prospettive di ripresa rispetto a buona parte del pianeta. Secondariamente, i prezzi stanno crescendo, pur in un contesto di controllo e monitoraggio, e questo potrebbe spingere gli investimenti in virtù dei crescenti tassi di interesse nominali.