Al giorno d’oggi i pagamenti con carta di credito sta diventando un’abitudine consolidata tra persone ed attività commerciali. Basti pensare agli acquisti effettuati online, sempre in aumento. Complice di questo sviluppo è sicuramente il Covid, che ha costretto le famiglie a casa ed a effettuare acquisti sicuri, senza contatto con gli addetti ai lavori.
Purtroppo ci sono ancora realtà che non accettano pagamenti con carta di credito o prepagata tramite POS. Le scuse inventate sono tante, dalla rottura del POS fino all’obbligo di usare il metodo di pagamento elettronico sopra un certo ammontare. Nel 2021 il Codacons ha rilevato che circa il 20% dei commercianti ed artigiani non accettano il pagamento elettronico. La maggior parte dei furbetti del POS si trovano, sempre secondo lo studio, nel Sud Italia.
Stretta Normativa Sui Pagamenti Con Carta Di Credito In Arrivo
Ma i tempi sono maturi e sono necessari provvedimenti per arginare il fenomeno. Per incentivare i pagamenti con carta di credito o prepagata nei locali commerciali, il CDM ha approvato un nuovo decreto. Nell’ambito dell’attuazione del PNRR (Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza), l’Europa ha versato una prima tranche di 21 miliardi di euro. L’articolo 15 della bozza anticipa i tempi entro i quali le attività devono dotarsi del POS per non ricevere le sanzioni: 30 giugno, anziché primo gennaio 2023. La sanzione è di 30 euro con aggiunta del 4% del valore dell’acquisto.
Confcommercio non è del tutto d’accordo sulla questione pagamenti con carta di credito, promuovendo l’incentivazione mediante riduzione di commissioni e costi per l’azienda ed il consumatore. Questa battaglia per il Codacons risulta importante, in quanto sono anni che si impegna in questa lotta, cioè permettere alle persone di poter pagare mediante il POS.
Sui pagamenti con carta di credito o prepagata mediante POS già c’erano degli obblighi legislativi, dal 2014, ma mancavano le sanzioni per chi non permetteva il pagamento mediante POS. Arrivano le richieste dei commercianti di tagliare le commissioni sulle transazioni, in quanto troppo elevate sugli importi piccoli pagati. I controlli verranno effettuati dal Fisco, che chiederà il registro delle transazioni effettuate mediante il POS.
Altre normative presenti non riguardano direttamente i pagamenti elettronici. Il pagamento in contanti è permesso fino a 1.999,99, ma questo limite dovrebbe passare a 1.000 euro, però al momento questa situazione è saltata. Dopo i 2.000 euro i pagamenti devono essere effettuati con strumenti tracciabili, come assegno o bonifico bancario. Le attività commerciali devono rendersi conto che i pagamenti elettronici cresceranno ancora nel prossimo futuro e se non sfruttano questo scenario, possono perdere potenziali clienti.