Il rapporto tra la banca è i clienti non è tutto rose e fiori. Lo sanno bene i coloro i quali, per i motivi più disparati, si sono trovati a manifestare delle rimostranze o addirittura a difendersi da abusi veri e proprio. In effetti, la possibilità che la banca “si comporti male” è tutt’altro che remota, anzi
Nel corso degli ultimi anni, le colonne dei giornali hanno ospitato molte testimonianze di clienti vittime di comportamenti non proprio apprezzabili da parte dell’istituto bancario di riferimento. Ora, tale fenomeno non riguarda solo la spinosa questione dei prestiti e dei finanziamenti, ma anche prodotti tutto sommato “tranquilli” come i conti correnti. Esatto, la banca può praticare abusi di varia natura anche nei confronti del semplice correntista.
I possibili abusi della banca sul conto corrente
Ma di quali abusi stiamo parlando? Quali sono i comportamenti e le azioni scorrette che la banca può intraprendere a danno del correntista? Ebbene, gli abusi sono di due tipi, ciascuno dei quali prevede differenti livelli di gravità.
Il primo abuso, a dire il vero non sempre dimostrabile, è la mancanza di trasparenza, finalizzata ovviamente ha un inasprimento della politica dei costi. Molti correntisti, di punto in bianco, si ritrovano a dover pagare un canone più alto o si vedono addebitate spese per servizi informativi che non hanno mai chiesto esplicitamente. Molto spesso, il nocciolo della questione riguarda la gestione della comunicazione tra l’addetto e il correntista. Il primo omette particolari, limitandosi a invitare il cliente a firmare il contratto, il quale presenta delle clausole (magari scritto in piccolo) che consentano alla banca un margine di discrezione eccessivamente ampio.
Il secondo abuso ben più grave e importante ha a che vedere con le commissioni di massimo scoperto e le spese amministrative di gestione dello scoperto. Se il cliente effettua un versamento a fronte di un pagamento seguendo la data contabile, ma quella di valuta del pagamento precede la data di valuta del versamento, allora la banca può addebitare una commissione di massimo scoperto, ma a una condizione: che la distanza temporale non sia inferiore ai tre giorni. Ebbene, alcune banche applicano la commissione anche se tale distanza è di uno o due giorni. Questo è chiaramente un abuso.
Come risolvere, a chi rivolgersi
Come difendersi da questi abusi? E’ necessario prendere provvedimenti che riguardano sia la spinosa questione della prevenzione, sia il ricorso ai canali ufficiali.
Parlando di prevenzione, è assolutamente necessario che il cliente sia pienamente cosciente dei suoi diritti, di quello che la banca può e non può fare. Da questo punto di vista il consiglio è di informarsi, soprattutto, di leggere attentamente tutti i documenti sottoposti a propria firma.
Per quanto riguarda le azioni concrete da mettere in atto per sanare un abuso, ci sono due strade da percorrere. La prima prevede l’elaborazione di un esposto ufficiale da inoltrare all’Ufficio Reclami della banca. Tra parentesi, tutte le banche e gli intermediari finanziari sono tenuti a mettere a disposizione un Ufficio Reclami interno. E’ bene rivolgersi a questo ente ogni qualvolta si segnalano comportamenti scorretti da parte della banca.
Se entro trenta giorni questa non risponde è bene agire attraverso canali ancora più ufficiali. Il punto di riferimento è l’ABF. I ricorsi all’ABF prevedono in genere una risposta in tempi rapidi e costano poco (circa 20 euro). Anche perché vanno presentati telematicamente. Ovviamente ci si dovrà registrare nel portale ufficiale.
Un’altra soluzione, ancora meno costosa (anche perché gratuita) è il ricorso diretto alla Banca d’Italia. Sul sito della banca d’Italia, sempre previa registrazione, è possibile presentare dei ricorsi. La risposta in questo caso potrebbe tardare.
Evitare il problema a monte: scegliere una buona banca
C’è un modo però per prevenire il problema in maniera radicale e ridurre a zero le possibilità di ritrovarsi vittima di un abuso da parte della banca: scegliere la banca in modo corretto.
Per quanto vengano spesso percepite come commodity, le banche non sono tutti uguali. Anzi, si differenziano moltissimo non solo per quanto riguarda l’offerta e i costi, ma anche per ciò che concerne il rapporto con il cliente.
Il consiglio, quindi, è di profondere il massimo delle energie e il tempo necessario alla scelta della banca, sia che vogliate aprire un conto corrente da zero sia che intendiate cambiare semplicemente Istituto