I costi dei conti correnti sono una preoccupazione sempre più viva dei piccoli e grandi risparmiatori. Non c’è da stupirsi: da un lato l’offerta è aumentata, differenziandosi sempre di più e creando un certo disorientamento. Dall’altro, vi è la sensazione che i costi medi siano effettivamente cresciuti.
Dove sta la verità? A rispondere al quesito è stata di recente Bankitalia, con un’indagine specifica sui conti correnti, ripresa qualche giorno fa da Wall Street Italia. Ne parliamo in questo articolo.
Il conto corrente… Costa
Prima di addentrarci nella ricerca di Bankitalia, è bene fare il punto sulla questione costi. Ebbene, i costi dei conti correnti rappresentano un argomento che va trattato con la necessaria attenzione e soprattutto con prudenza. Vi è la convinzione diffusa, infatti, che i conti correnti costino poco.. Molto poco. D’altronde, si tratta di strumenti minimi, la cui funzione è di gestire la liquidità corrente, o al massimo di accantonarla. Dunque, non ci si aspettano i costi dei prodotti di investimento propriamente detti, i quali rischiano seriamente di erodere il patrimonio, se non si presta una certa attenzione.
In realtà, la situazione è più complessa di così. Gli elementi di complessità sono principalmente due.
- Le banche tendono a differenziarsi anche a livello di costo
- I conti correnti offrono servizi sempre più diversificati
Vista la concorrenza, che è spietata (d’altronde stiamo parlando di un prodotto accostabile per certi versi a una commodity) le banche stanno cercando di diversificare costi e servizi. Ne consegue che alcuni conti correnti sono più costosi di altri, e che alcuni conti correnti offrono più servizi di altri. In quest’ultimo caso, è lecito pensare a canoni più elevati di quanto ci si potrebbe aspettare.
Queste dinamiche hanno agito e agiscono in maniera sotterranea, rispetto al livello di consapevolezza del correntista o dell’aspirante tale. Di conseguenza, vi è il reale rischio di pagare cifre superiori a quanto auspicato.
Cosa dice la ricerca di Bankitalia
Cosa dice in merito la ricerca di Bankitalia? Ecco le principali “scoperte” che ha fatto Bankitalia.
- Nel 2019 in media la gestione dei conti correnti online è costata 21,4 euro, ovvero 5,9 euro in più rispetto al 2018
- Dal 2017 al 2019 i costi dei conti correnti online sono aumentati, per quanto in modo non considerevole. Si è passati da una media di 55 euro a una media di 57 euro.
- Questa dinamica colpisce soprattutto i correntisti più fedeli. Infatti, chi ha un conto corrente da più di dieci anni ha visto aumentare il costo di gestione del 43,5%.
- Non vi è una totale consapevolezza circa i costi dei conti correnti. Infatti, ben il 15% dei correntisti ha dichiarato di non conoscere affatto quando costa la gestione del suo conto corrente, e quindi quanto è costretto effettivamente a pagare
Qualche consiglio per tenere a bada i costi
Quelle di Bankitalia non sono esattamente buone notizie. I costi dei conti correnti sono generalmente aumentati, e la questione riguarda soprattutto i prodotti più in voga, che stanno riscuotendo il maggior successo: i conti correnti online. Secondo alcuni si potrebbe trattare di una dinamica fisiologica: aumenta la domanda, dunque anche il prezzo. Tuttavia, quel +5.4 euro potrebbe essere considerato un tantino elevato.
Come dovrebbe comportarsi il correntista? Ebbene, i consigli sono due.
In primo luogo, è bene informarsi in maniera approfondita circa il costo del proprio corrente. E’ sufficiente dare un’occhiata dettagliata al proprio estratto conto per comprendere se le proprie aspettative sono state disilluse o meno. Spesso, chi guarda all’estratto conto con fare analitico, scopre in merito sgradite sorprese.
In secondo luogo, dovreste valutare la possibilità di cambiare banca. Può sembrare una scelta se non esattamente dolorosa, comunque complicata. Sappiate, comunque, che è molto meno complicato rispetto a qualche anno fa. E’ persino più rapido. Soprattutto, è un vostro diritto.
Ovviamente, in questo caso procedete con un’analisi serrata dei prodotti attualmente disponibili sul mercato. Un’analisi che dev’essere in primo luogo comparata, e conferire la giusta importanza non solo al tema dei servizi, ma anche a quello dei costi.