Nuova Normativa Sui Conti Correnti. Come Reagiranno i Consumatori?

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Conti correnti

Nel corso del nuovo anno, i conti correnti bancari ed i libretti postali subiranno una variazione della normativa per quanto concerne i prelievi ed i versamenti. L’obiettivo delle autorità è quello di ridurre sensibilmente l’evasione fiscale e qualunque strumento atto ad aggirare le norme fiscali. Oramai è risaputo che l’economia sommersa italiana è una piaga che sottrae imponibile allo Stato. L’Istat misura la grandezza dell’economia sommersa rispetto al PIL italiano. Nel 2019 l’organizzazione statistica nazionale ha determinato che l’economia sommersa rappresenta l’11,3% del PIL italiano, pari a 203 miliardi di euro

Principali Cambiamenti Per I Conti Correnti

I primi cambiamenti riguardano i conti correnti ed i libretti postali, nello specifico i prelievi ed i versamenti. Potranno essere prelevate somme superiori ai mille euro, ma la banca è autorizzata a chiedere per quale motivo è stato effettuato questo prelievo. La giustificazione da parte del cliente deve essere sempre disponibile, nel senso che deve essere pronto a spiegare il perché del prelievo. Nel caso in cui ci sono degli intenti illeciti, l’Agenzia delle Entrate può avviare procedimenti per sanzionare il soggetto interessato.

Sull’aspetto dei pagamenti in contanti, l’importo pagato non può superare i 999,99 euro. Prima di questa nuova regola, i pagamenti in contanti erano permessi fino ad un ammontare di 1.999,99 euro, tetto sceso dal primo gennaio a 999,99 euro. Nel caso di pagamenti per somme maggiori, bisognerà pagare con mezzi tracciabili, come le carte elettroniche od altro mezzo, come ad esempio assegni o bonifici. Anche per le donazioni superiori al nuovo tetto è necessario effettuare la transazione con mezzi tracciabili.

Le Sanzioni Previste Dall’ordinamento

Nell’ambito sanzionatorio della disciplina dei conti correnti e dei pagamenti in contanti, sono responsabili chi effettua il pagamento e chi lo riceve. Quando il limite del pagamento in contanti era di 1.999,99 euro, la sanzione era di 2.000,00 euro. Con l’abbassamento della soglia a 999,99 euro, la sanzione pecuniaria si è ridotta a 1.000 euro.

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