Questa è stata la decisione della Corte di Cassazione sul pignoramento del conto corrente, degli stipendi e delle pensioni. Mediante il suo operato, la Corte di Cassazione ha stabilito alcuni principi procedurali da seguirsi nel 2023 e divenuti fonti di giurisprudenza. Con la legge di Bilancio 2022 i tempi di pignoramento nei rapporti con la PA diventano più brevi: l’atto di pignoramento scatta già dal primo mancato pagamento o avviso di accertamento.
Novità Pignoramento 2022 E Le Nuove Regole Nel 2023
Il pignoramento di un conto corrente, secondo la Cassazione non è possibile sentenziarlo se le motivazioni contenute nell’atto di notifica risultino di natura generica. Questo provvedimento è stato presso in quanto la Suprema Corte vuole che quest’atto venga disposto con una specifica motivazione. Sulle pensioni e assegni di liquidazione, non è possibile pignorare somme per un valore doppio della misura massima mensile prevista dall’assegno sociale, con un minimo vitale di 1.000 euro.
Il pignoramento di un conto corrente deriva da una procedura giudiziaria richiesta da un creditore di un soggetto, al cui interno vi sono tre documenti di estrema importanza. Il primo documento è il titolo esecutivo e viene notificato dal creditore; il secondo documento è l’atto di precetto, sempre notificato dal creditore; infine, c’è l’atto di pignoramento, notificato dall’ufficiale giudiziario. Quest’ultimo atto è quello che dispone il vincolo sui beni del debitore per saldare i debiti con i creditori. La banca nel momento riceve un atto di pignoramento è obbligata a bloccare un determinato ammontare dal conto corrente del debitore. Finche insiste il blocco, non sarà possibile prelevare quella somma. Se il conto risulta cointestato, il pignoramento si applica sulla metà del saldo del conto.
Pignoramento: I Limiti Dell’atto Su Stipendi E Pensioni
Non tutto lo stipendio o la pensione possono essere oggetto dell’atto pignoratario. Le somme interessate dal provvedimento riguardano il saldo eccedente il limite del triplo dell’assegno sociale. Vista la rivalutazione annuale dell’assegno sociale, anche il limite di pignoramento dello stipendio o della pensione si aggiorna con esso. Con riguardo alle mensilità successive l’atto giudiziale, il pignoramento avverrà sull’1/5 dello stipendio e direttamente dal datore di lavoro o dall’INPS se si tratta di assegno pensionistico.
La misura atta a soddisfare i diritti creditori si applica anche nei casi di crediti alimentari. Per i crediti alimentari, si fa riferimento alla misura autorizzata dal tribunale o dal giudice delegato e di solito si tratta di un terzo dello stipendio o della pensione; Inoltre se esistono diversi pignoramenti in atto, la base pignorabile dello stipendio risulta pari alla metà dello stipendio. Non possono essere soggetti all’atto giudiziale i sussidi di grazia o sostentamento a persone povere, sussidi per maternità malattie o funerali da casse di assicurazione, da enti di assistenza o da istituti di beneficenza.