Come Si Evolverà L’economia Italiana Nel 2023?

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Nella Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza di settembre 2022 (NADEF), si intravede un futuro meno negativo per l’economia italiana nel 2023 rispetto al resto dell’Unione Europea. Questa notizia risulta altamente positiva, vista l’elevata inflazione arrivata all’8,9% a settembre su base annua e un incremento del 10,9% del carrello della spesa.

L’inflazione, causata non solo dai prezzi energetici, ma anche dall’aumento dei prezzi di generi alimentari, servizi creativi, culturali e cura della persona, ha permesso di aumentare le entrate fiscali rispetto alle precedenti previsioni, arrivando ad una cifra di 57 miliardi di euro. Questa cifra, rappresentante 3 punti percentuali del PIL italiano, sono stati utili per limitare gli effetti negativi del caro bollette di luce e gas

Stima NADEF Su Economia Italiana 2022 E 2023

Il NADEF stima per l’economia italiana un 2022 con una crescita del PIL pari al 3,3%, mentre nel 2023 si prevede una crescita, ma in rallentamento al +0,6%. Il 2023 sarà un anno caratterizzato anche dal miglioramento della situazione dal punto di vista dei conti pubblici, grazie all’avanzo primario delle pubbliche amministrazioni ed entrate fiscali maggiori delle stime. Questo va a compensare, in parte, gli effetti degli aumenti dei tassi d’interesse della BCE, i quali fanno alzare gli oneri finanziari dello Stato nei confronti dei possessori di Titoli di Stato. Nel 2024 si prevederà una crescita maggior del 2023 e pari all’1,8%

Economia Italiana, Di Riduce Il Deficit E Il Debito/PIL Nel 2023

Le stime di miglioramento dell’economia italiana nel 2023 non si fermano qui. Infatti, si stima una riduzione del deficit pubblico dal 5,1% al 3,4% e del debit/Pil che dovrebbe passare dal 145,4% al 143,2%. Queste riduzioni dovrebbero essere presenti anche nel 2021 con un deficit al 3,5% e debito/PIL al 140,9%. L’inflazione nei due anni di previsione va a pesare enormemente, potendo anche causare delle variazioni nelle stesse. Questa crisi energetica si configura come la crisi petrolifera che c’è stata negli anni Settanta.

Per ridurre gli effetti negativi sull’economia italiana nel corso di quest’ultimo trimestre e nel 2023. Il governo deve studiare bene una strategia che permetta d razionalizzare i consumi di energia, come stabilito in sede europea (Save Gas for a safe Winter della Commissione Europea). Purtroppo ci sono dei limiti allo stoccaggio di gas all’interno dei magazzini nazionali che possono mettere a repentaglio la tenuta del sistema produttivo nazionale. Sul tema inflattivo, lo stesso documento stima una media del 7,8% nel 2022 e del 4,4% nel 2023, grazie ai prodotti energetici e alimentari.

Al netto di questa evenienza, altri enti economici come Fondo Monetario Internazionale (FMI), OCSE, confermano il quadro di crescita del PIL italiano, con un +3,2% per il FMI e un +3,4 per OCSE. La crescita è dovuta essenzialmente all’andamento dell’economia nel primo semestre del 2022, caratterizzata da elevata crescita, mentre il secondo semestre si stima una riduzione della crescita causata da inflazione, aumento tassi interesse BCE ed incertezza geopolitica. Sui consumi il FMI stima un rallentamento rispetto al 2021, ma comunque in crescita (+2,8%); stessa cosa sul lato degli investimenti (+10,3%).

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