Investire Durante la Pensione: il Segreto è Scegliere i Giusti Obiettivi

Investimenti

Investire durante la pensione è un’esigenza di molti anziani. I motivi che possono spingere un pensionato a voler mettere a frutto il proprio capitale sono numerosi. Spesso, non riguardano nemmeno la propria persona, bensì i propri figli e nipoti.

Proprio a partire da questi motivi è possibile tracciare un percorso, consigliare un approccio che possa dirigerlo di volta in volta verso la tipologia di investimento più adeguato. Proprio il ragionamento sulle motivazioni e, per riflesso, sugli obiettivi, è il primo passo per riuscire a trarre il meglio dal proprio capitale e ridurre al minimo gli errori.

Le 4 esigenze di un pensionato

I pensionati rappresentano una categoria a parte, tra i percettori di reddito e i detentori di capitale, specie se sono molto avanti con l’età. Infatti, in loro il desiderio di accrescere il capitale per soddisfare esigenze di lungo termine è meno forte. Di contro, emergono altre necessità, che molto spesso riguardano la famiglia. Ecco, dunque, una panoramica delle quattro esigenze di tipo finanziario che un pensionato può avvertire. 

Rimpinguare i lasciti ereditari. Arrivati a una certa età, tutti gli anziani fanno riflessioni di questo tipo. In poche parole, vi è il desiderio di accrescere il patrimonio, in modo da garantire ai propri discendenti un’eredità più nutrita. Si potrebbe avvertire la medesima necessità, ma rivolta anche o solo a qualche ente benefico (a prescindere dall’esistenza di eredi diretti o meno). 

Creare una riserva per le spese non prevedibili. Come in tutte le fasi della vita del resto, l’età avanzata è segnata dalla preoccupazione di non riuscire a far fronte agli imprevisti. Questi riguardano spesso l’insorgere di gravi patologie (che magari richiedono cure lontano da casa) oppure la perdita di lavoro di un figlio, le difficoltà per un nipote di far fronte alle spese correnti etc. Stesso discorso per un improvviso e grave guasto, che spinge a richiedere una ristrutturazione edilizia. 

Ridurre l’impatto delle spese quotidiane e prevedibili. Anche le spese quotidiane e prevedibili esercitano un impatto sul capitale, oltre che sul reddito. Dunque, potrebbe emergere la necessità di ridurne l’impatto. I metodi sono due: razionalizzare le spese, aumentare il capitale. In questo secondo caso, la pratica dell’investimento appare più urgente. 

Aumentare la capacità di spesa per le attività del tempo libero. Nell’anziano vi è il legittimo desiderio di praticare attività che lo soddisfino, che lo divertino. Complice il fatto di avere a disposizione molto tempo, alcuni pensionati fanno ciò che non hanno potuto fare durante l’età lavorativa. Per esempio, viaggiare. 

L’approccio adatto, obiettivo per obiettivo

Buona parte di queste esigenze, per essere soddisfatta con maggiore efficacia, spinge il pensionato a ripensare agli investimenti come a una pratica utile. Ovviamente, a ciascuna esigenza, che altro non è che un obiettivo di fondo, corrisponde una tipologia “macro” di investimento.

Per esempio, l’esigenza di aumentare il lascito ereditario può essere sostenuta da investimenti a lungo termine, che coniughino redditività a sicurezza, ma leggermente sbilanciati verso i primi. D’altronde, lo scopo è di racimolare capitale che verrà utilizzato dopo la morte dell’investitire,

Anche l’esigenza di creare una riserva per le spese imprevedibili potrebbe seguire questo canovaccio, dal momento che non è detto che il capitale sia necessario nell’immediato. In questo caso, però, gli investimenti dovrebbero essere sbilanciati a favore della sicurezza, per non correre il rischio di peggiorare la situazione. Discorso simile, ma ancora più accentuato per la riduzione dell’impatto delle spese quotidiane, con un unica grande differenza: l’orizzonte temporale dovrebbe essere più ristretto.

Infine, è possibile cedere un po’ di più al rischio, e dunque puntare a una buona redditività a breve termine, se lo scopo è creare un fondo ulteriore per i viaggi, le vacanza, gli “sfizi”.

Va detto che comunque questo semplice schema non va inteso in modo rigido. Anzi, va declinato in base all’ammontare delle effettiva risorse economiche dell’individuo e alla sua propensione al rischio.

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