La manovra introdotta dal titolo proroga fino a giugno 2023 la tassazione agevolata al 14% dei redditi provenienti dalle plusvalenze su terreni e partecipazioni, con la sua estensione alle azioni e titoli quotati sui mercati finanziari. Compresa nella manovra sono anche risparmi e patrimoni in fondi e polizze assicurative sulla vita. Quindi la novità più succosa consiste nella minore tassazione sulle plusvalenze da attività finanziarie.
La Tassazione Delle Plusvalenze Al 14% Come Funziona?
Sulle plusvalenze generate da un investimento e successiva liquidazione di un titolo finanziario, si effettua un’imposizione pari al 26% della plusvalenza nel momento in cui quello strumento viene venduto. Con la legge di bilancio, si può usufruire di un’agevolazione, attraverso l’applicazione di un’aliquota ridotta al 14%, ma solo se il versamento della relativa imposta avverrà entro settembre del prossimo anno, senza nemmeno vendere il titolo.
Per esempio, se realizzo una plusvalenza di 1.000 euro, con il valore di uno strumento che passa da 10.000 a 11.000 euro, ma non ho ancora venduto lo strumento finanziario, potrò pagare il 14% della plusvalenza non ancora realizzata (140 euro). In questo caso le successive plusvalenze saranno calcolare su 11.000 euro, in quanto il titolo si è rivalutato fino a quella cifra.
La norma su questa nuova tassazione delle plusvalenze non risulta molto chiara. Questo perchè un’interpretazione molto più rigida prevede che il 14% venga applicato su tutto l’importo, non solo sulla plusvalenza. In questo caso viene meno la convenienza della tassazione agevolata. L’effettiva convenienza della misura si avrebbe con posizioni in guadagno e l’intenzione di vendere nel breve termine lo strumento finanziario. Meno conveniente sarà se la detenzione durasse molto tempo: in questo caso la convenienza viene meno perché quella plusvalenza non ancora realizzata potrebbe ridursi drasticamente fino ad azzerarsi e divenire una minusvalenza.
Ambiguità Della Tassazione Agevolata Sulle Plusvalenze Finanziarie
La previsione di una tassazione agevolata sulle plusvalenze finanziarie viene disposta da una legge la cui comprensione risulta molto complicata. Nel caso in cui siano coinvolti i titoli di Stato, la cui tassazione è del 12,5%, questo regime agevolato risulterebbe più conveniente. Al netto delle incomprensioni legislative e dalle diverse letture che possono essere date alle norme, questa misura dovrebbe far entrare nelle casse dello Stato circa 1,5 miliardi di euro. Ciò permetterà di sottrarre risorse ai mercati finanziari e alla loro incontrollabile volatilità. Oltre questo, la tassazione agevolata sulle plusvalenze potrebbe andare a vantaggio delle fasce di popolazione più deboli, in quanto si incoraggia l’impiego delle risorse finanziarie su strumenti finanziari e si va a danneggiare l’immobilità di queste risorse.