Nei mercati esistono diversi strumenti, con diversi gradi di rischio, che offrono rendimenti importanti. Le scelte d’investimento dipendono dalla propensione al rischio che un soggetto ha. Per i meno propensi ci sono molti investimenti considerati sicuri che offrono un rendimento, ovviamente più basso rispetto a strumenti come azioni e obbligazioni, che sono più rischiosi. Tra questa tipologia d’investimento spiccano i buoni, i libretti postali e i conti deposito. I primi due sono strumenti di risparmio a m/l termine esenti da rischio. Questi sono garantiti dallo Stato, emessi da CDP e acquistabili in molti uffici postali sparsi sul territorio nazionale. La domanda che sorge è quali sono le differenze tra i due?
Investimenti Sicuri: Il Buono Fruttifero Postale
Il primo tra gli investimenti sicuri trattati in questo articolo è il buono fruttifero postale. Questi strumenti possono essere in formato cartaceo o digitali, con un taglio minimo da 50 euro e possono essere sottoscritti negli uffici di Poste Italiane oppure sui canali online. Il rendimento è fisso in quanto i tassi vengono determinati al momento della stipula del contratto. Così facendo si può stimare attendibilmente il presunto guadagno che si avrà al momento del riscatto. Tra i vantaggi derivanti dalla stipula di questi strumenti rientra la tassazione agevolata al 12,50% e l’esenzione dall’imposta di successione e, per capitali inferiori a 5.000 euro, dall’imposta di bollo. In questi ultimi anni, i tassi d’interesse e l’inflazione hanno portato CDP ad incrementare il rendimento dei BFP, migliorandone la competitività rispetto ad altri strumenti.
Investimenti Sicuri: Il Libretto Postale
Il secondo degli investimenti sicuri è il libretto postale che funge da conto corrente, tutelato dallo Stato anche per importi superiori ai 100.000 euro, diversamente dai conti correnti tradizionali che sono tutelati fino a quell’importo dal Fondo di Tutela Interbancaria. Questi sono dotati di IBAN, quindi permettono di effettuare pagamenti, ricevere accrediti e prelevare tramite carta presso gli sportelli abilitati. La pecca è che non permettono di effettuare acquisti online e fisici. L’ammontare minimo d’investimento è di molto superiore ai BFP: 1.000 euro. I vantaggi fiscali sono notevoli: non devono essere inseriti nella dichiarazione dei redditi, in quanto Poste Italiane fa da sostituto d’imposta. Le somme versate sui libretti sono soggette all’imposta di bollo proporzionale pari allo 0,2% annuo.
Libretto O BFP, Quale Scegliere Tra I Due?
Analizzando i rendimenti medi dei due investimenti sicuri, i BFP rappresentano la scelta più adatta. Quest’ultimi offrono un’imposta di bollo al 12,50%, sono maggiormente flessibili e il taglio da sottoscrivere è di gran lunga inferiore a quello dei libretti postali. Inoltre, ci sono tante varietà di BFP tra cui scegliere, in base a durata e tipologia. Con i BFP a tasso fisso, i valori di rimborso sono già noti ex ante e non variano nel tempo, cosa diversa sui BFP a tasso variabile. Il valore di rimborso degli ultimi citati dipenderà dall’andamento generale del mercato. La cosa che bisogna tenere a mente è che non può essere restituito un importo inferiore al capitale investito.