Report Azionario 15-19 Giugno 2020: i Mercati Tentano la Ripresa

Investimenti

In questo articolo proponiamo un report dell’azionario per il periodo 15-18 giugno 2020. In particolare daremo contezza delle performance degli indici (globali e non) e dei settori, facendo un confronto con la settimana precedente, l’inizio dell’anno e lo stesso periodo dell’anno scorso.

A prescindere dai numeri, che approfondiremo nei prossimi paragrafi, possiamo considerare questa settimana in modo positivo, soprattutto alla luce delle performance negative della settimana precedente, compromesse dai timori per una seconda ondata di contagi in autunno.

Una panoramica generale

Per definire una panoramica generale prendiamo in esame gli indici MSCI. A partire dall’MSCI World, che riassume le prestazioni a livello globale, senza distinzione geografica. Ebbene, l’indice ha registrato un buon +2,2% sulla settimana precedente, per quanto rimanga indietro di 4,8 punti rispetto all’inizio dell’anno. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, però, fa segnare una crescita del 4,4%.

Sovraperforma l’MSCI Europe, che mette a segno un bel +3,4% rispetto alla settimana precedente. Tuttavia, è ampio il terreno da recuperare rispetto all’inizio dell’anno e allo stesso periodo del 2019, dal momento che fa segnare ancora -10,0% e -3,8%.

Discorso simile per l’MSCI China, che segna +3,2% rispetto a una settimana prima, ma ha comunque recuperato ampiamente sia rispetto al 1° gennaio 2020 (+3,3%), sia rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (+15,1%).

A sovrapeformare più di tutti, però, è l’MSCI Brazil. Rispetto alla settimana precedente fa addirittura +4,2%, pur dovendo recuperare ancora molto rispetto all’inizio dell’anno (-15,3%) e allo stesso periodo del 2019 (-2,3).

Le performance degli indici

Per quanto riguarda gli indici di borsa, a salire in cattedra è, un po’ a sorpresa, il nostro FTSE MIB. L’indice italiano, galvanizzato da una fase emergenziale ormai alle spalle, fa segnare +3.9% rispetto alla settimana precedente. Tuttavia, è ancora ampio il divario rispetto al 1° gennaio, per la precisione pari al -15,4%. L’indice ha molto da recuperare anche rispetto allo stesso periodo del 2019 (-5,2%).

A fare peggio di tutto è l’S&P 500, comunque in crescita rispetto alla settimana prima dell’1,9%. L’indice americano, però, si porta a soli 3,2 punti percentuali rispetto al 1° gennaio, mentre rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso fa segnare addirittura +8,0%.

Gli indici europei si pongono tutti sulla stessa lunghezza d’onda. Il francese CAC 40 fa segnare +2,9% -15,7% -8,2% in confronto rispettivamente alla settimana prima, all’inizio dell’anno e allo stesso periodo del 2019.

Lo spagnolo Ibex fa invece 2,1% -21,2% e -16,8%. Il tedesco DAX, invece, registra +2,8% -7,3% -0,2%.

Le performance dei settori

Per quanto riguarda i settori, si segnalano alcune sorprese. Per esempio, torna a brillare la sanità, che dopo la fine della fase emergenziale aveva perso slancio. Il settore performa meglio di tutti, e nello specifico registra un ottimo +3,8% rispetto alla settimana scorsa, un altrettanto confortante +3,5% rispetto all’inizio dell’anno e un galvanizzante +15,8% rispetto allo stesso periodo del 2019. A incidere, forse, i progressi lato vaccino e la richiesta dell’OMS di implementare la produzione di un farmaco comune e a basso costo, che a quanto pare salverebbe una quota rilevante di degenti in terapia intensiva.

Il settore che fa peggio di tutto, ma gira comunque in positivo, è l’energia: +0,5% rispetto alla settimana precedente, -29,1% rispetto all’inizio dell’anno, -27,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (il lockdown si è abbattuto come una scure).

Numeri leggermente migliori per l’industria, e per la precisione +1,4%, -12,1%, -5,4%.

Torna a fare bene la tecnologia, che fa segnare +3,2% rispetto alla settimana prima, +10,2% rispetto all’inizio dell’anno e addirittura +30,7% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Numeri simili per i servizi di telecomunicazione: +2,5% +1,9% +11,0%.

Condividi: