Report azionario 22-26 giugno 2020: ancora una settimana di cali

Report azionario
Investimenti

In questo articolo presentiamo uno snello report dell’azionario per la settimana che va dal 22 al 26 giugno 2020. Una settimana che ha seguito il canovaccio della precedente, e che quindi ha consegnato a investitori e agli analisti delle performance piuttosto negative. Segnale, questo, del fatto che la ripresa è tutt’altro che scontata, e che i risultati positivi, quando emergono, possono rivelarsi effimeri. A trainare i segni meno, il clima di incertezza causato dall’emergenza coronavirus, che in alcuni paesi ha fatto registrare un pesante aggravio.

Ad ogni modo, daremo conto delle performance degli indici globali, degli indici di borsa e dei settori. In particolare, paragoneremo le performance della settimana in esame con quelle di inizio anno e del 2019.

Le performance degli indici globali

Partiamo come sempre dall’MSCI World, che oggi più che mai fornisce un quadro sintetico della situazione. Ebbene, ha fatto segnare il – 2,0% sulla settimana precedente, mentre rimane al -6,7% rispetto a inizio anno. In confronto allo stesso periodo dell’anno scorso, però, registra un discreto +2,7%.

A fare peggio, com’era lecito aspettarsi visto le tristi vicende del paese carioca, è l’MSCI Brazil. L’indice ha registrato il -2,6% rispetto alla settimana precedente, il -17,5% rispetto al 1° gennaio 2020 e il -5,2% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Cattiva anche la performance dell’MSCI Europe. L’indice ha fatto registrare il -1,8% rispetto alla settimana precedente, il 11,7% rispetto all’inizio del 2020 e il -5,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

L’unica a sorridere è la Cina, che con il suo MSCI China ha totalizzato rispettivamente +0,3%, +3,6% e +14,3%,

Le performance degli indici di borsa

Spostando lo sguardo agli indici di borsa, notiamo come tutti – chi più chi meno – si sono resi partecipi di performance negative.

A fare peggio è stato lo spagnolo IBEX, che ha prodotto il -3,0% rispetto alla settimana scorso, il -23,6% rispetto all’inizio dell’anno e il -9,2% rispetto alla stessa settimana dell’anno sorso.

Segue a stretto giro lo S&P 500, che ha registrato rispettivamente il -2,9%, il -6,0% e il +5,3%.

Male anche l’Italia con il FTSE Mib. L’indice italiano ha fatto registrato -2,2% rispetto alla settimana scorso, -17,3% rispetto all’inizio dell’anno e -6,9% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Se l’è cavata meglio, ma solo fino a un certo punto, il tedesco DAX, che ha fatto rispettivamente -2,0%, -8,8%, 1,3%.

Ha contenuto i danni, invece, il francese CAC 40. L’indice ha totalizzato il -1,3% rispetto alla settimana scorso, il -16,8% rispetto all’inizio del 2020 e il -9,2% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Le performance dei settori

Pioggia di segni meno anche se spostiamo lo sguardo ai settori. La questione è la seguente: siamo in un periodo di transizione, alcuni paesi sono più o meno fuori dall’emergenza, come l’Italia; altri ci sono dentro fino al collo, come gli Stati Uniti e il Brasile. In questa situazione, gli investitori vivono un periodo di incertezza, non sapendo se puntare sugli asset “da crisi” come quelli sanitari, o sugli asset “da ripresa” come l’industria. Sicché, a fare male sono stati un po’ tutti.

A fare peggio di tutto è stato però il settore dell’energia, che totalizza un drammatico -4,5%, che fa il paio con il -32,3 sull’inizio dell’anno. Stesso dato rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso.

A fare male è stato anche il settore delle telecomunicazioni, che ha fatto registrare un brutto -3,2% settimana su settimana. Rispetto all’inizio dell’anno è ancora indietro dell’1,3% mentre rispetto allo stesso periodo del 2019 è su dell’8,4%.

Se la passa benino invece il settore della tecnologia, che ha registrato rispettivamente il -‘0,1%, il +10,1% e il 30,6%.

Per quanto riguarda l’industria, si segnala una performance molto negativa. Settimana su settimana ha infatti segnato il -2,6%. Distanti le performace di inizio anno (-14,4%) e  quelle dello stesso periodo dell’anno scorso (-7,8%).

Stranamente è andato male anche il settore sanitario, che ha fatto il -2,0% risetto alla settimana precedente. E’ comunque in crescita rispetto all’inizio dell’anno (+1,4%) e rispetto allo stesso periodo del 2019 (+15,0%).

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