Alla scoperta della finanza personale: definizione, obiettivi, consigli

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Risparmio

Conoscere e praticare la finanza personale è importante sempre, ma lo è ancora di più in un periodo di incertezze come quello che stiamo vivendo. Lo è anche alla luce della confusione con altri concetti, un po’ più ambigui, che riguarda la finanza, come la libertà finanziaria.

In questo articolo forniamo una infarinatura di finanza personale, specificandone le peculiarità, gli obiettivi e i risultati che consente di raggiungere. 

Cos’è la finanza personale

Il concetto di finanza personale è tutto sommato semplice. Con questo termine infatti si indica la gestione autonoma e personale delle finanze proprie, o del proprio nucleo familiare. Il concetto di “gestione” a sua volta è tutt’altro che scontato. Di norma, le persone comune non gestiscono le proprie finanza, non esercitano un controllo a monte o a valle, non pianificano. Se lo fanno, si affidano esclusivamente a terzi.

Praticare la finanza personale, dunque, significa entrare realmente in possesso del proprio denaro, e porre le basi per il raggiungimento dei propri obiettivi di vita. 

I 5 elementi della finanza personale

Il concetto di finanza personale risulta più comprensibile, se accompagnato da un ragionamento sulle cinque aree che la coinvolgono. Ecco le aree in questione.

  • Entrate. Dove per entrate non si intendono solo i redditi da lavoro, ma anche gli eventuali interessi ottenuti per mezzo degli investimenti, gli eventuali dividendi azionari etc.
  • Uscite. Ovvero, le spese che l’individuo o il suo nucleo familiare effettuano. Nella categoria vanno comprese le “uscite” programmate e regolari (es. gli affitti) ma anche quelle estemporanee, dovute a imprevisti.  
  • I risparmi. Questa voce si spiega da sé. Essa comprende i risparmi, intesi come stock di liquidità e come capacità di risparmio (ovvero il denaro che regolarmente, dato un lasso di tempo, si mette da parte date le entrate fisse e le uscite fisse).
  • Gli investimenti. Di base, questa voce comprende “l’uso” finanziario che si fa dei risparmi. E’ una delle parti più complesse della finanza personale. 
  • Gli strumenti di protezione. La finanza personale dovrebbe consentire non solo una ottimizzazione del capitale, ma anche la sua “sopravvivenza”. Da qui, la  necessità di integrare strumenti di protezione quali polizze assicurative da un lato e misure di riduzione/contenimento/monitoraggio della spesa dall’altro.

Qualche pillola di finanza personale

Sarebbe arrogante voler sintetizzare il complesso mondo della finanza personale in poche righe. Tuttavia, possiamo presentare alcuni dei pilastri della finanza personale. 

La valutazione delle condizioni di partenza è fondamentale. Prima di partire con la finanza personale, prima di metterla in pratica, è necessario avere chiara la situazione in cui versano le proprie finanze, prendendo ovviamente in considerazione tutte le voci che abbiamo presentato in precedente (entrate, uscite, risparmi, investimenti, strumenti di protezione). 

La necessità di tracciare degli obiettivi. Le attività di finanza personale cambiano da persona a persone. Gli obiettivi, in particolare, sono diversi. Quelli di un pensionato, il cui scopo magari è aumentare il capitale per garantire una buona eredità ai figli, c’entrano ben poco con quelli di un lavoratore che intende aumentare il tenore di vita della sua famiglia. 

L’importanza della pianificazione. E’ uno dei noccioli della finanza personale. La pratica prevede una certosina attività di pianificazione. Mettere in conto tutto, decidere anzitempo è un must. Nel computo andrebbero anche inserite delle stime – di rilevanza statistica, se possibile – circa le eventuali spese improvvise. 

Il monitoraggio come fattore fondamentale. Infine, il controllo. Non tutte le ciambelle escono col buco, e non tutte le attività di finanza personale riescono al primo colpo. Spesso, a dei buoni propositi, a una pianificazione eccellente, segue una esecuzione non all’altezza. Da qui, la necessità di monitorare, di capire se la realtà segue le evidenze del piano in modo, all’occorrenza, di modificare i propri comportamenti o il piano stesso (se per esempio è irrealistico).

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