BTP Italia: un’Occasione per i Risparmiatori

BTP Italia
Risparmio

Sono ritornati i BTP Italia. Ad alcuni questa notizia ricorderà tempi oscuri, quando la crisi imperversa nel nostro paese… Salvo poi realizzare che nella crisi ci siamo dentro, nuovamente, e forse questa è peggiore della precedente.

Ad ogni modo, i BTP Italia sono uno strumento di finanziamento che lo Stato rispolvera di tanto in tanto nei periodi di difficoltà, quando emerge chiara la necessità di trovare risorse. Potrebbe essere considerato uno strumento con cui lo Stato chiede aiuto ai cittadini, e in modo che non nuocia a questi ultimi, anzi li avvantaggi.

I BTP Italia, infatti, vengono “venduti” come convenienti. Ma è davvero così? Affidarsi ai BTP Italia è davvero un’idea saggia? Nell’articolo che segue rispondere a questa domanda.

Cos’è il BTP Italia

Ufficialmente, si parla di BTP Italia 2020. La dicitura serve per distinguerli dal primo BTP Italia, che è stato varato nel 2012 per combattere la crisi del debito. In effetti, la versione 2020  è un po’ diversa.

In primis, dura 5 anni e non 4. Secondariamente il tasso è variabile, ma con un minimo garantito, laddove la prima versione prevedeva un tasso fisso. Tra le novità, anche il premio fedeltà, che scatta se non si rivende il titolo prima della scadenza e che è pari allo 0,8%.

Invariate la natura del prodotto, che è “semplicemente” un titolo di debito pluriennale, l’indicizzazione all’inflazione (l’allenamento avviene ogni sei mesi) e la garanzia dell’interesse anche in caso di deflazione. Invariato anche il taglio minimo, che rimane di 1.000 euro e la possibilità di acquistare solo titoli per un ammontare corrispondente ai multipli di 1000.

Va segnalata, infine, la cedola semestrale sul capitale, ovviamente rivalutato.

Pro e contro del BTP Italia

I BTP Italia sono un affare? Vale la pena per i risparmiatori prenderli in considerazione? Certamente, il prodotto ha i suoi vantaggi. Tra questi spiccano:

  • Il tasso minimo garantito, che è comunque dell’1,4% (niente affatto da buttare, considerando anche la bassa pressione fiscale sul titolo);
  • La cedola semestrale, che consente di ricavare liquidità dal titolo, e per giunta con una frequenza di tutto rispetto;
  • ll bonus fedeltà, benefit raro per questo genere di finanziamento. Tra l’altro, questo bonus è anche sostanzioso, in quanto sfiora il punto percentuale (0,8%).

Tuttavia, non è tutto oro quello che luccica. Se da un lato questi vantaggi sono innegabili, e rendono il BTP Italia 2020 di gran lunga superiore per convenienza a qualsiasi BTP italiano (a esclusione di quelli emessi durante i periodi di crescita dello spread), dall’altro lato si segnalano svantaggi e rischi.

Purtroppo, il rischio più grande è il “rischio-paese”. A prescindere dalle condizioni reali dell’Italia, che potrebbero essere meno drammatiche di come vengono dipinte, non spirano venti favorevoli.

Dal punto di vista economico, all’orizzonte si staglia la peggiore recessione dal dopoguerra, che tra l’altro giunge in un contesto di sovra-indebitamento. Inoltre, vi è il rischio che il debito italiano, meritato o no che sia il giudizio, venga declassato a livello spazzatura, eventualità che renderebbe palpabile lo spettro del default. Sul rischio declassamento abbiamo  parlato in questo articolo, Vi consigliamo di dargli un’occhiata, se volete comprendere il reale pericolo che corre l’Italia lato finanziamento.

C’è da considerare infine un altro aspetto. Affinché i BTP rendano veramente, dal momento che dopotutto sono obbligazioni, è necessario investirci tanto. Il rischio, dunque, è di rinunciare a ogni tentativo di diversificazione.

Ora, a prescindere dalla convenienza del titolo, un portafoglio che difetta in diversificazione è per definizione un portafoglio a rischio. Soprattutto se si sacrifica il valore della diversificazione sull’altare di un titolo di debito emesso paese sotto l’occhio del ciclone.

Investire nel BTP Italia potrebbe essere un’idea certo. Non lo è, però, investire solo nel BTP Italia.

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