Cosa sta accadendo nei mercati azionari? Come stanno reagendo all’emergenza coronavirus? Siamo di fronte a un unicum della storia degli investimenti? Se lo chiedono i grandi investitori come i piccoli risparmiatori, allarmati dai ribassi e dai continui segni meno. Ne parliamo in questo articolo, facendo riferimento alla situazione di fine aprile 2020.
Emergenza coronavirus: cosa sta succedendo nei mercati azionari
Per dare un giudizio globale, ovvero che riguardi l’intero mercato azionario, è utile analizzare le performance degli indici. Per esempio, il NASDAQ, che rappresenta più di mille aziende americane. Ebbene, il NASDAQ ha fatto segnare all’inizio dell’emergenza un calo rilevante. Quasi nell’immediato, però, ha recuperato gran parte del terreno perso. A cosa sono dovuti questi movimenti? Le evidenze da prendere in considerazione sono due.
Il NASDAQ è un indice, per giunta “grosso”. Dunque è per definizione molto diversificato. Rappresenta aziende che stanno subendo le conseguenze della crisi e aziende che invece stanno traendo vantaggio. Pensiamo alle aziende che garantiscono servizi di comunicazione a distanza, o gli e-commerce (in primis Zoom e Amazon). Pensiamo, per converso, alle attività di ristorazione e alberghiere, alle compagnie di volo e di crociera… Tutte letteralmente prostrate dalla crisi.
A marzo c’è stato semplicemente un classico panic selling. All’inizio ci hanno rimesso tutti, poi gli investitori hanno fatto distinzione tra le varie aziende.
Coronavirus: una crisi come le altre?
La risposta è… Sì e no. In realtà più sì che no. Se compariamo questa crisi ad altri pesanti ribassi dell’azionario, l’unico elemento davvero di rottura è la velocità. Probabilmente quello di marzo è stato il ribasso più rapido della storia, ma rapida è stata anche la ripresa (se guardiamo agli indici).
Tuttavia, il panic selling non è certo un fatto inedito, come non lo è l’esplosione di irrazionalità cui abbiamo assistito di recente. Panic selling simili (solo meno veloci) si sono registrati già nel 2001 a causa dell’attentato alle Torri Gemelle, e nel 2008, a causa del fallimento della Lehman Brothers.
Cosa aspettarsi nel breve e medio periodo
Ovviamente nessuno ha la sfera di cristallo, ma dal momento che i periodi sono abbastanza paragonabili, è possibile fare delle previsioni.
Quale esito hanno avuto i ribassi del 2001 e del 2008? Sempre guardando al Nasdaq, e se si allarga il periodo di analisi a un paio di anni, sembra quasi che queste crisi… Non siano mai esistite. In parole povere, il mercato ha recuperato, anzi ha assorbito i ribassi. Ripetiamo: nessuno ha la sfera di cristallo, ma potrebbe accadere la stessa cosa anche questa volta.
Questo significa che non ci saranno più ribassi? Ovviamente no. Anzi, altri ribassi sono probabili. In quale misura, dipenderà da due fattori: il prolungamento delle misure di lockdown e distanziamento sociale, la gravità dei dati economici dei vari paesi coinvolti. Se le misure di lockdown e distanziamento sociale si prolungheranno oltre le previsioni, i ribassi saranno più forti. Stesso discorso in caso di dati sul PIL e sul mercato del lavoro al di sotto delle (già pessime) attese.
Come difendersi, come investire
L’unica soluzione è svincolarsi dalle dinamiche del panic selling, reprimere l’impulso di vendere e di trasformare tutto in liquidità. Anzi, è ora di mettere in campo tre misure, che tra l’altro non si escludono l’un l’altra (tutt’altro).
- Approfittare dei ribassi. Se è vero che ci sono ampie possibilità che i ribassi vengano riassorbiti, allora è proprio questo il momento di acquistare. Ovviamente occorre farlo con oculatezza, consultando un esperto o un consulente se non si posseggono competenze analitiche e interpretative.
- Diversificare. Se la diversificazione è un mantra valido in ogni situazione, lo è ancora di più in questo periodo, dominato dall’incertezza.
- Pensare al lungo periodo. Il discorso è sempre lo stesso. Se è possibile che i ribassi vengano assorbiti, se dopotutto questa crisi del mercato azionario è diversa ma non così diversa rispetto alle altre, allora non rimane che sfruttare il fattore tempo. Ovvero, attendere che il mercato si riprenda. Investire nel lungo periodo è l’unico modo per farlo. Tra l’altro, questo approccio è proprio l’opposto del panic selling, che non è esattamente il modo giusto per “stare a mercato”.