Investire i Risparmi: Come Evitare l’Errore Più Grave e Garantirsi un Futuro Migliore

Risparmio

Gli italiani sono tradizionalmente un popolo di risparmiatori, dunque non è raro che anche un lavoratore medio abbia a disposizione un capitale più o meno corposo da gestire.

Cosa farne? Oggi tutti coloro che riescono a mettere denaro da parte sanno che non è una buona idea lasciarlo “fermo”, magari in un conto corrente. Tra la decisione di investire i risparmi e la scelta del prodotto più adatto, il passo è però tutt’altro che breve.

La maggior parte dei risparmiatori fa da sé. In questo modo commette errori più o meno grandi, che nella migliore delle ipotesi determinano un non-guadagno, nella peggiore delle ipotesi causano delle vere e proprie perdite.

In particolare, c’è un errore che viene compiuto incredibilmente spesso. Un errore frutto di un errore di prospettiva, esacerbato da un istinto basilare. E’ un problema da non sottovalutare: chi investe abitualmente, chi conosce i mercati, sa che l’istinto è una chimera e l’istintualità (intesa come mancanza di razionalità) è da evitare a tutti i costi.

L’errore più grande di chi investe i propri risparmi

Il primo passo per evitare questo errore “istintivo” è conoscerlo.

Ebbene questo errore consiste nell’allocare le risorse in modo poco efficace, ovvero utilizzando il fattore tempo in maniera sbagliata.

La maggior parte dei risparmiatori, o almeno di coloro che decidono di fare da sé pur possedendo poche competenze, prende poco in considerazione il lungo periodo.

Nello specifico, investe poche risorse nel lungo periodo, mentre investe la maggior parte delle risorse nel breve periodo.

Si tratta di un errore che può pregiudicare non solo i rendimenti, ma anche l’integrità stessa del capitale. Indagheremo il motivo in un prossimo articolo, ma qui possiamo menzionare una dinamica: nel breve periodo i mercati subiscono gli shock, dunque i prezzi vanno incontro a oscillazione spesso poco prevedibili. Nel lungo periodo, invece, gli asset si dimostrano per quello che sono, dunque sono “paradossalmente” più prevedibili.

Dunque, occorre agire esattamente all’incontrario: allocare molte risorse nel lungo periodo, allocare meno risorse nel breve periodo.

Perché investire i propri risparmi è difficile

Questo è un ragionamento controintuitivo. Spendere molto per un prodotto a lunga scadenza, e spendere poco per un prodotto a breve scadenza può apparire come una scelta bizzarra, quasi poco fisiologica.

Una tale percezione è determinata dai meccanismi che regolano la mente umana. L’uomo è programmato per temere l’incerto, per evitarlo. E non c’è dubbio che il lungo periodo appaia più incerto rispetto al breve periodo. Intuire cosa accadrà tra un anno è più facile che immaginare il mondo (e il mercato) tra dieci anni.

Nella vita reale, tutto ciò è vero. Nei mercati, decisamente meno. Infatti, i mercati sono attraversati da trend macro, che durano molto. Questi possono svilupparsi solo nel lungo periodo, mentre nel breve sono ostacolati da piccoli o grandi eventi, i quali creano volatilità e incertezza.

Una perla di saggezza

Allocare più risorse nel lungo periodo vuol dire letteralmente scavalcare gli imprevisti e quindi il rischio perdite. Vuol dire godere di maggiori chance che il proprio capitale cresca. Vuol dire aumentare la possibilità di garantire a se stessi e ai propri cari un futuro migliore.

Significa considerare il tempo non come una fonte di incertezza, bensì come un alleato. Per chi è del settore, non è niente di nuovo. E’ il classico uovo di Colombo. Un’indicazione che viene da lontano, che fa parte del sapere comune degli investitori professionisti, per quanto difficile da seguire.

Acquisto come se dovessero chiudere la borsa domani e riaprirla dopo cinque anni” ha dichiarato il famoso Warren Buffett.

E se Warren Buffett predilige il lungo periodo… Perché mai il piccolo risparmiatore dovrebbe fare diversamente?

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