Analisi Fondamentale, Cosa Cambia dal Mercato Azionario agli Altri Mercati

Trading

L’analisi fondamentale è una pratica a cui nessun trader dovrebbe rinunciare. E’ uno degli strumenti più efficaci (ma non certo l’unico) per comprendere il mercato e stimare i movimenti futuri. Tuttavia, è anche una disciplina complessa, camaleontica: i suoi connotati cambiano in base alle caratteristiche del mercato.

In particolare, è l’analisi fondamentale del mercato azionario a risultare diversa rispetto alle altre, e caratterizzata da alcune peculiarità. Ne parliamo in questo articolo, elencando e descrivendo queste differenze. 

Perché l’analisi fondamentale è importante

Prima di parlare diffusamente dell’analisi fondamentale dell’azionario, soprattutto in relazione agli altri mercati, è bene fare una panoramica sull’analisi fondamentale.

Cosa si intende esattamente con questo termine? Perché è così importante? Chi pratica il trading da un po’ di tempo conosce la risposta. 

L’analisi fondamentale è lo studio di tutti quegli eventi e quei fenomeni che accadono al di fuori del mercato ma che, in vari modi, possono impattare sul mercato stesso, sui prezzi, sui trend etc. 

Praticando l’analisi fondamentale è possibile comprendere a fondo il mercato, capire perché si sta comportando in una certa maniera. Allo stesso tempo, è possibile ricavare informazioni più o meno affidabili sul futuro prossimo: se si conosce l’impatto che un evento può esercitare sul mercato, “basta” prevedere l’esito dell’evento stesso per intuire i movimenti futuri.

Ovviamente, è molto più facile a dirsi che a farsi. L’analisi fondamentali è una pratica complessa, e lo è per due motivi in particolari. In primo luogo, lo studio dei suddetti eventi segue dinamiche meno solide, razionali, scientifiche e rigide rispetto all’analisi tecnica. Molto è lasciato, se non proprio all’interpretazione, comunque all’esperienza e alle competenze personali. Ciò aumenta enormemente il rischio di incorrere in errori. 

In secondo luogo, gli eventi e i fenomeni che possono impattare sul mercato, in questo caso noti come “market mover” sono cangianti, complessi e di diversa natura. Alcuni market mover sono regolari, come le conferenze stampa di questo o quel policy maker, altre sono improvvise, come  le dichiarazioni di un politico importante o lo scoppio delle tensioni geopolitiche. Tutto ciò non fa altro che alimentare il clima di incertezza e privare il trader dei necessari punti di riferimento.

Analisi fondamentale: azionario vs altri mercati

L’analisi fondamentale dell’azionario rappresenta un po’ un unicum in quanto prevede un diverso approccio ai market mover, anzi all’individuazione degli stessi. Certo, esistono alcuni punti fermi, in comune con gli altri mercati.

Per esempio, tanto il trader azionario quanto quello valutario, petrolifero, obbligazionario etc. sono chiamati a monitorare e ad analizzare le performance dell’economia reale. Essa, infatti, impatta sulle performance dei titoli azionari (su alcuni più che su altri), come anche sui rapporti tra le valute e sui prezzi delle materie prime. Un’economia in contrazione esercita un impatto che ricorda un po’ l’effetto domino, dunque riguarda… Tutti.

Ciononostante, il trader azionario è chiamato a un’analisi fondamentale “sui generis”, a uno studio degli eventi che accadono al di fuori del mercato certo, ma di eventi estremamente specifici, che riguardano in primis l’asset che sta gestendo e solo indirettamente il mercato nel suo complesso.

Stiamo parlando delle performance della società emittenti in quanto attore economico, e non in quanto mero strumento di investimento. Anzi, esse possono essere considerate il market mover più importante in assoluto per chi investe nell’azionario. Per inciso, il riferimento è ai dati sul fatturato, sugli utili, sullo stato patrimoniale.

Si tratta, in ultima analisi, di utilizzare un approccio “microeconomico”. Ciò in un certo senso limita i movimenti del trader, in quanto richiede un tempi di ambientamento potenzialmente lungo. E’ ovvio: per fare trading profittevole su un titolo azionario è necessario, in primis, diventare esperti della relativa società emittente. Da qui, la difficoltà di saltare di “palo in frasca” e a praticare una diversificazione massiccia, degna di questo nome.

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