Il trading effettuato con capitali propri può influenzare la situazione fiscale del contribuente, rientrando nelle categorie dei redditi di capitale o dei redditi diversi, a seconda delle circostanze. In seguito alla prossima riforma fiscale, è probabile che questi due tipi di reddito siano raggruppati sotto la categoria dei redditi di natura finanziaria. Tuttavia, in alcune situazioni in cui il trading comporta l’uso di capitali di terzi, noto come proprietary trading, la fattispecie può essere considerata lavoro autonomo.
Oggi, questa attività è spesso condotta online tramite conti di trading presso broker specializzati, che possono essere sia italiani che stranieri. Quando un contribuente apre un conto di trading con un broker straniero, sorgono obblighi di monitoraggio fiscale e la possibile imposta denominata IVAFE, che sta per Imposta sul Valore delle Attività Finanziarie detenute all’Estero.
Monitoraggio Fiscale: Il Quadro RW
Il monitoraggio fiscale avviene attraverso la compilazione del quadro RW del modello Redditi PF, e, in linea generale, tutte le attività finanziarie detenute all’estero devono essere dichiarate nel quadro RW. L’IVAFE, calcolato al tasso del 2 per mille sul valore delle attività finanziarie alla fine dell’anno di riferimento, senza franchigie, è dovuto per tutte le attività finanziarie detenute all’estero.
Tuttavia, esistono alcune eccezioni per i conti correnti e i depositi bancari detenuti in paesi stranieri considerati collaborativi e inclusi nella cosiddetta “white list.” Secondo la Legge 186/2014, non sono applicabili obblighi di monitoraggio fiscale per i depositi e i conti correnti bancari all’estero il cui valore massimo totale raggiunto durante l’anno fiscale non supera i 15.000 euro.
Monitoraggio Fiscale Dei Conti Di Trading E Delle Attività Finanziarie Estere
È importante notare che i conti di trading sono considerati conti deposito, diversi dai conti correnti tradizionali, detenuti presso intermediari non bancari. Pertanto, si presume che un conto di trading con un broker straniero debba essere dichiarato per scopi di monitoraggio fiscale e IVAFE, indipendentemente dal suo valore. Lo stesso principio si applica a tutte le attività finanziarie detenute all’estero, a eccezione dei conti correnti e dei depositi bancari in paesi considerati collaborativi.
L’adempimento delle dichiarazioni relative al quadro RW si conclude con il rigo RW6, noto come “IVAFE,” dedicato al calcolo dell’imposta. In questo rigo, saranno indicati l’importo totale dell’imposta dovuta, gli eventuali acconti versati e l’importo finale, che potrebbe risultare in un credito o un debito fiscale. Le istruzioni del modello Redditi PF 2023 specificano che l’imposta sarà versata solo se il saldo della colonna 5 “Imposta a debito” del rigo RW6 sarà superiore a 12 euro. In tal caso, il versamento avverrà utilizzando il modello F24 con il codice tributo 4043.