Il Più Grande Equivoco di Chi Aspira a Diventare un Trader

Trading

Tentare la carriera del trader non è una decisione da assumere a cuor leggero. Anche perché ci sono molte incognite sul cammino di chi vuole speculare sui mercati, generando guadagni di una certa rilevanza.

A complicare il tutto, alcuni pregiudizi e false convinzioni che riguardano soprattutto chi, al trading, non si è mai approcciato fino a quel momento. In particolare, preoccupa un grosso equivoco, che purtroppo è molto diffuso tra la pletora di aspiranti trader. Ne parliamo in questo articolo, sfatando il falso mito che fa capo a questo equivoco e proponendo una soluzione semplice… Ma non indolore. 

Un problema di percezione

Tutto nasce da uno dei più grandi problemi che affligge il mondo del trading: la percezione che i profani nutrono nei confronti di essi. Una percezione spesso sfalsata, che ha sole vaghe corrispondenze con la realtà.

Questa distanza tra immaginario collettivo e realtà ha come minimo due cause. La prima va rintracciata nella complessità del trading. Come tutte le attività complesse, è difficile da comprendere per i profani, e ciò spiana la strada per l’affermazione e la diffusione di false convinzioni.

La seconda causa va rintracciata invece nelle politiche di comunicazione di broker, formatori e chiunque, a vario titolo, si rivolga all’esterno per offrire dei servizi. Ebbene, in alcuni casi, queste realtà comunicano un’idea di trading non necessariamente aderente alla realtà, ma in grado di risultare più attraente. Non è un approccio capillarmente diffuso, ma basta anche solo una campagna marketing ben organizzata per generare queste idiosincrasie.

L’equivoco dell’aspirante trader

Insomma, gli aspiranti trader non sono privi di giustificazioni, nel momento in cui riconoscono l’equivoco che, spesso, inficia i loro primi passi.

Ma di che equivoco stiamo parlando?

Ebbene, ci stiamo riferendo all’equivoco secondo cui il trading sia… Facile. Ora, nessuno crede che sia un gioco da ragazzi, ma certamente molti aspiranti trader ne sottovalutano la complessità. Anche perché, è bene ripeterlo, spesso sono portati al fraintendimento proprio dai broker che vogliono vendere (in maniera del tutto legittima) i loro servizi o da alcuni formatori spregiudicati che vogliono vendere i propri corsi e i propri contenuti didattici.

Una parte consistente di chi aspira a guadagnare con il trader crede che sia sufficiente qualche sessione di formazione, l’assimilazione di qualche tecnica per entrare nel mercato nel momento giusto per riuscire a “fare i soldi”.

La realtà è diversa e, purtroppo, meno idilliaca. In primo  luogo, perché in gioco ci sono fattori che esulano dalla tecnica, ma non per questo meno importanti. Stiamo parlando delle dinamiche psicologiche, che possono incidere in maniera drammatica sulle speranze di successo.

Secondariamente, perché il trading non è solo complesso ma anche… Esigente. Se lo scopo è generare un guadagno il più possibile costante, o comunque non saltuario, deve essere considerato alla stregua di un lavoro. Ovvero, è necessario profondere impegno e tempo. Si parla di ore al giorno, poi il “quanto” è un discorso a parte, che ognuno deve affrontare in autonomia, alla luce delle sue possibilità e delle sue esigenze.

Le analogie tra trading e lavoro, e che sfuggono a molti aspiranti trader proprio a causa dell’equivoco appena descritto, non finiscono qua.

Se è vero che il trading può essere paragonato a un lavoro, allora è necessario guardare da un’altra prospettiva il concetto di formazione.

Pensateci un po’: quanto tempo è necessario per imparare un mestiere? Nella migliore delle ipotesi, centinaia di ore. Nella peggiore, anni. Ecco, gli aspiranti trader dovrebbero vedere il percorso di formazione come una fase di preparazione a un mestiere vero e proprio.

Una soluzione

Non rimane, dunque che liberarsi dall’equivoco della facilità, rimboccarsi le maniche e… Studiare. 

Qui emerge un ulteriore problema. Come e dove studiare? D’altronde, risposte preconfezionate non esistono, come non esiste una università del trading (fermo restando che una infarinatura di economia e finanza è sempre utile).

Il consiglio, in questo caso, è di individuare un mentore, magari un trader sufficientemente affermato o che ha dalla sua una certa esperienza. In aggiunta, è bene fruire di contenuti didattici ben strutturati, pensati quasi come se dovessero servire a un corso universitario. Il tutto dovrebbe essere valorizzato da uno studio sui manuali classici e, soprattutto, da lunghe sessioni di pratica (magari su un account demo). 

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