Trading Azionario: Come Leggere e Interpretare gli Indicatori Macroeconomici

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Il trading azionario è un’attività complessa. Tale complessità influenza tutti, dal trader esperto a quello principiante, per quanto in misura diversa. Buona parte della complessità deriva dalla difficoltà di comprendere il punto preciso in cui si trovano gli asset e, di conseguenza, intuirne gli sviluppi futuri. L’analisi del mercato è allo stesso tempo un’attività fondamentale e una delle attività più ostiche, per chi pratica il trading azionario.

Spesso, analizzare il grafico non basta. Nell’azionario più che in altri mercati, è necessario volgere lo sguardo altrove, verso l’esterno, all’economia reale. Anche perché l’economia reale impatta sul mercato azionario. Il motivo? Ce ne sono tanti, ma il più importante è connesso a una verità scontata, ma che spesso non viene adeguatamente considerata: i titoli azionari sono espressioni di società che si muovono nell’economia reale.

Importante è, soprattutto, studiare gli indicatori macroeconomici. Ne parliamo in questo articolo.

Cosa si intende per dato macroeconomico

Gli indicatori macroeconomici sono tutti quei parametri che rappresentano lo stato di salute di un’economia nel suo complesso. Prendono in considerazione tutti i settori, in modo trasversale e aggregato. Nella stragrande maggioranza dei casi, riguardano la produzione, i prezzi, il mondo del lavoro. Ecco una lista dei principali indicatori macroeconomici.

Prodotto Interno Lordo. E’ il valore dei beni e servizi prodotti da un’economia, più spesso un Paese o un’organizzazione sovranazionale. E’ l’indicatore principale, quello assurto unanimemente come il termometro per lo stato di salute di un’economia. 

Produzione industriale e manifatturiera. E’ il valore dei beni prodotti dal settore secondario, nel primo caso dall’industria nel suo complesso, nel secondo caso dalla sola manifattura. L’indice esprime la variazione di questo valore da un periodo di riferimento all’altro.

Vendite al dettaglio. E’ il valore dei beni, dei prodotti e dei servizi venduti al dettaglio, dunque direttamente ai consumatori, nel periodo di riferimento. Anche in questo caso l’indicatore esprime la variazione del valore.

Inflazione. E’ uno degli indicatori più importanti, forse il secondo dopo il PIL, anche perché capace di modificare concretamente il tenore di vita delle persone e l’efficacia degli investimenti. Come sicuramente già saprete per inflazione si intende l’aumento dei prezzi, ricavato a partire dall’analisi di un paniere di beni, prodotti e servizi prestabilito (ma che comunque viene aggiornato periodicamente). 

Tasso di disoccupazione e variazione dei disoccupati/occupati. Nel primo caso, l’indice esprime in percentuale il numero dei disoccupati sulla popolazione attiva. Nel secondo caso, l’indice esprime la variazione secca, in termini assoluti, dei disoccupati o degli occupati. I due indicatori andrebbero analizzati assieme in quanto si completano a vicenda. Infatti, il tasso di disoccupazione esclude la porzione di popolazione disoccupata perché ha smesso di cercare lavoro.

 

L’influenza dell’economia reale nel mercato azionario

Qual è l’impatto dell’economia reale nel mercato azionario? In termini teorici, è facile definire questo impatto. Le società emittenti operano in un contesto concreto, le loro performance dipendono anche – se non soprattutto – dalle condizioni economiche generali.

Sicché, un PIL in diminuzione, un mercato del lavoro in continuo peggioramento, una inflazione galoppante o di contro vicina allo zero, riducono i consumi e compromettono gli ordini. In questo caso, i fatturati delle società emittenti calano o rischiano di calare, generando una sfiducia negli investitori, che dunque vendono.

Come utilizzare gli indicatori macroeconomici? I consigli sono due.

In primo luogo, è sempre bene conoscere il trend generale dell’economia, dunque studiare gli indicatori macroeconomici come se fossero espressione di un’unica realtà. 

Il secondo consiglio è di giocare sulle stime e cercare di anticipare il mercato. Un risvolto positivo dell’importanza che questi indicatori rivestono è che sono spesso sotto i riflettori. A loro viene rivolto uno spiccato interesse da parte delle istituzioni, che dunque emettono stime e outlook.

Spesso, tutto ciò è preceduto da dichiarazioni che lasciano intendere qualcosa tra le righe. Tutto materiale che l’investitore del trading azionario può utilizzare per anticipare il mercato o, nella peggiore delle ipotesi, per non rimanere indietro. Per riuscire a interpretare questa mole di dati, è necessario contestualizzarli nel tempo. Dunque, è necessario maturare una certa competenza circa la storia economica. Complicato, ma possibile. 

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