Chi si avvicina al trading spesso è preda di falsi miti e pregiudizi. Alcuni di questi, sia chiaro, non sono negativi. Tuttavia, sono altrettanto dannosi, forse lo sono di più. Il motivo è semplice: presentando una realtà alternativa, non consentono al trader in erba di maturare quelle skill sufficienti a fare successo nella realtà “vera”.
Tra i falsi miti che circolano attualmente, forse il più dannoso riguarda l’analisi tecnica. Ne parliamo in questo articolo.
Cos’è l’analisi tecnica e quale mito la riguarda
Prima di parlare del falso mito sull’analisi tecnica è bene dare una definizione chiara di analisi tecnica. Ebbene, con questa espressione si intende quella pratica che permette di ricavare dallo studio del grafico, dei prezzi e dei volumi evidenze sufficienti in primis a comprendere il “presente” dell’asset di riferimento, e poi a intuire il trend futuro. L’analisi tecnica è una disciplina analitica, ma ha risvolti predittivi. Fermo restando che il termine “previsione” va inteso in senso statistico. Si parla di probabilità, non di certezze.
Quale falso mito gravita attorno al concetto di analisi tecnica? Ebbene, si tratta di un falso mito positivo, ma che ritrae l’analisi tecnica per quella che non è. In breve, vi è la convinzione diffusa che l’analisi tecnica sia infallibile, quando fatta bene. Ciò porta il trader in erba, o comunque senza molta esperienza, a fare un affidamento quasi cieco a questa pratica. Non che sia dannosa, tutt’altro. Anzi, è propria necessaria. Attribuirle caratteristiche non sue, però, di fatto priva l’individuo degli strumenti necessari per far fronte agli eventi negativi, o anche solo agli imprevisti.
D’altronde, come tutti i falsi miti legati all’analisi tecnica, è destinato a sciogliersi come neve al sole quando giunge alla prova dei fatti. Peccato che ciascuno sperimenti questa consapevolezza sulla propria pelle, andando a sbattere contro il classico muro.
Benefici e limiti dell’analisi tecnica
Mettiamo in chiaro un aspetto: l’analisi tecnica non è solo utile, è necessaria. Grazie all’analisi tecnica è possibile comprendere il punto esatto in cui si trova un asset. E’ possibile carpire le caratteristiche del trend e definire la fase di mercato. Di conseguenza, è possibile produrre delle stime circa il futuro prossimo. Queste stime sono frutto non solo di una raccolta dati, ma anche di una loro interpretazione che passa attraverso delle modellizzazioni. A loro volta queste sono frutto di un discorso statistico. Dato l’evento X vi è una probabilità che si verifichi l’evento Y. E’ questo il meccanismo di base che trasforma il dato grezzo in una evidenza circa ciò che accadrà a breve.
Tuttavia, l’analisi tecnica ha dei limiti, che peraltro coincidono con quelli della statistica nel suo complesso. In breve, il limite più grande consiste nella sua incapacità di porsi come scienza dura, non appena si entra nel campo delle certezze. Dunque, l’analisi tecnica non è infallibile proprio perché è la statistica a non esserlo.
Le ragioni della mancata quadratura dei cerchi sono numerose. Non ultima una certa irrazionalità e imprevedibilità dell’uomo, che spinge l’investitore a comportarsi in maniera diversa da quanto atteso. Un altro fattore preponderante è l’imprevedibilità di alcuni eventi esterni al mercato, ma che lo influenzano. Eventi che, come appare intuibile, sono esclusi da ogni modellizzazione.
L’approccio giusto
Qual è l’approccio giusto? In primis, quello che prevede comunque un uso assiduo dell’analisi tecnica. Il fatto che non sia infallibile non implica assolutamente che debba essere abbandonata. E’ un ottimo strumento di conoscenza.
Tuttavia, è bene allo stesso tempo:
- Essere consapevoli del margine di errore, dunque affidarsi alle sue evidenze solo se corroborate da altre pratiche.
- Accompagnarla con l’analisi fondamentale e l’analisi del sentiment. Pratiche di questo tipo possono fungere non solo da strumento conoscitivo, ma anche come controprova delle evidenze raccolte in sede di analisi tecnica.
- Prestare la massima attenzione al tema dei falsi segnali. Anche quando l’analisi tecnica è fatta bene, può portare all’errore, può generare falsi segnali. Capirlo significa porre in essere un’efficace difesa dai loro drammatici effetti.