Conoscete la differenza tra conto corrente e conto deposito? Molto probabilmente, se non avete affrontato l’argomento con un consulente o un esperto, il concetto di deposito vi è abbastanza nuovo. Il conto deposito, infatti, è uno dei prodotti che i consulenti bancari cercano di “rifilare” più spesso. Ma è veramente da prendere in considerazione? Non sarebbe meglio rimanere con il solo conto corrente?
Nell’articolo che segue risponderemo a questa domanda, e per farlo daremo conto delle differenze tra i due strumenti.
Una definizione sintetica di conto corrente
Il primo passo per comprendere la differenza tra conto corrente e conto deposito è capire di che prodotti stiamo veramente parlando.
Tutti sanno cos’è un conto corrente, grosso modo. E’ uno strumento che permette di depositare denaro, prelevarlo, emettere bonifici e riceverli. E’ spesso collegato a varie tipologie di carte, le quali a loro volta permettono di utilizzare il saldo del conto corrente per realizzare degli acquisti sia online che offline.
Inoltre, i conti correnti possono fungere da base, da appoggio per l’attivazione di svariati prodotti di investimento, dai piani di accumulo ai fondi alle polizze ai… Conti deposito.
Il conto corrente concede un rendimento. Questo, nella maggior parte dei casi, è così basso da non permettere nemmeno di ripagare le spese (ma ovviamente dipende dal saldo) o di compensare la perdita di potere di acquisto causata dalla pur bassa inflazione.
Cos’è il conto deposito
Il conto deposito è tutt’altra cosa. E’ infatti un prodotto di investimento vero e proprio, il cui scopo è, appunto, offrire un rendimento. E’ un prodotto sicuro per almeno tre motivi. In primis, è soggetto alla norma sul Fondo Interbancario di Tutela dei depositi, che garantisce il recupero del denaro in seguito al fallimento della banca (fino a 100mila euro).
Secondariamente, il conto deposito ha in genere un orizzonte temporale ristretto, il che determina una certa capacità di risposta e reazione da parte dell’investitore. Infine, il denaro viene investito in asset sicuro. Molto banalmente, il titolare di un conto corrente sposta una somma verso un deposito che li blocca. In virtù di questo blocco, riceve un rendimento.
Il rendimento è in genere di pochissimi punti percentuali, spesso e volentieri inferiori a due. Siamo comunque su un altra scala rispetto agli zero virgola dei conti correnti.
Il blocco può essere più o meno pesante. Quando è tutto sommato leggero, e consente di recuperare la propria somma e spostare nel conto corrente in pochissimo tempo, il deposito si dice libero. Quando le limitazioni per il recupero del deposito sono stringenti e impongono il pagamento di una penale (oltre alla perdita degli interessi fin qui maturati) si parla di conto deposito vincolato. Come avrete sicuramente intuito, il rendimento dei conti deposito vincolati è più alto, mediamente, del rendimento dei conti deposito liberi.
Quando optare per il conto deposito
Se sono due prodotti così diversi, perché mai alcuni persone avvertono un certo disorientamento, fino a non intuirne le vere differenze?
Uno dei motivi potrebbe riguarda i falsi miti che dominano l’immaginario collettivo. Per i profani della materia, un investimento è sempre un investo che contempla un minimo di rischio. Ora, il conto deposito di rischio ne contempla ben poco, e dunque non viene riconosciuto come tale.
Inoltre, la possibilità di tornare in possesso del proprio denaro in modo tutto sommato rapido spinge alcuni a pensare che il conto deposito sia solo una variante del conto corrente, magari con qualche limitazione in più e con un rendimento più alto.
Certo, con il conto deposito non si guadagna poi così tanto. Sono altri gli investimenti che permettono di generare guadagni ingenti, su tutti il Piano di Accumulo. Tuttavia, potrebbero tornare utili in una prospettiva di diversificazione e, soprattutto, per evitare che il proprio capitale venga eroso da costi e inflazione, nel frattempo che si decida per bene dove investire. In questo senso, si tratta di una soluzione comoda, che risponde a una precisa esigenza.